Sarno si interroga tra dubbi e paura. Inchiodati i responsabili. La gente chiede “punizioni esemplari”
C’è anche un maggiorenne nella banda di baby piromani indagati per aver innescato il rogo che venerdì sera ha fatto tremare Sarno.
I carabinieri, a cui il sostituto procuratore Anna Chiara Fasano ha affidato le indagini, stanno ricostruendo quella che il più giovane degli accusati, ha 16 anni, ha definito “un gioco”. L’innesco dell’incendio è stato dato alle spalle del municipio. Le fiamme sono state alimentate dal forte vento che soffiava venerdì pomeriggio.
Fondamentali sono state le immagini di alcune telecamere di sicurezza per individuare i responsabili dell’assurdo gesto. Ma anche alcune testimonianze e le perquisizioni nelle case degli indagati dove i militari hanno trovato indumenti con tracce di fumo e bruciature
Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha detto che “il folle gesto non può rimanere impunito”. “Adesso – ha continuato il ministro – si deve mettere in sicurezza il Monte Saretto per prevenire il rischio idrogeologico”.
La macchia mediterranea che contrastava eventuali frane lungo il pendio del Saretto ormai non c’è più. E i sarnesi ora vivono nell’incubo che si possa ripetere quanto accaduto nel 1998, all’epoca i ragazzini sotto accusa non erano nemmeno nati. L’arrivo delle piogge potrebbe compromettere il delicato equilibrio della zona.