Secondo il Nursind sono 500 gli operatori sanitari che hanno lasciato i reparti per lavorare dietro una scrivania
Secondo i dati in possesso del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, sono circa 500 i dipendenti dell’Asl Salerno che svolgono mansioni diverse da quelle per le quali erano state assunte, insomma sono gli imboscati che non lavorano più nelle corsie degli ospedali ma dietro una scrivania. Il fenomeno, secondo il sindacato, è particolarmente esteso negli ospedali dell’Agro nocerino sarnese. C’è anche questo dietro il preoccupante problema della carenza di personale.
La ricetta, mobilità senza nulla osta ed un concorso provinciale
Per il segretario provinciale del Nursind, Biagio Tomasco, bisogna agire su due fronti, la mobilità del personale eliminando la clausola del nulla osta tanto dell’azienda cedente che di quella accettante, e un concorso unico provinciale per reclutare il personale sanitario, non solo infermieri ma anche ma anche i medici, i tecnici della prevenzione, di laboratorio e di radiologia, gli operatori socio sanitari. Il sindacalista ha inviato una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo affinché decida in merito.
La polemica con Torquato
Tomasco ha anche polemizzato con il sindaco di Nocera Inferiore. “Il problema – ha detto – non si risolve trasferendo personale da altre zone della provincia. La proposta è irrispettosa di tante professionalità. E non esistono solo gli ospedali dell’Agro. Il sindaco pretenda, invece, il rispetto dei Lea, i livelli di emergenza ed assistenza senza sconfinare in ambiti che non gli appartengono, come quelli dell’organizzazione del lavoro”. “La verità – ha risposto Torquato – è che la mia proposta ha colto nel segno. A situazioni diverse si risponde con esigenze diverse, quindi con i trasferimenti temporanei. La situazione di Nocera non è quella di Oliveto Citra, di Vallo della Lucania o di Salerno. Quindi, se c’è urgenza in un ospedale, si pone subito rimedio”.