Il centro Luigi Angrisani scrive ai sindaci di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte. “Duecento minori senza assistenza”
<<Nelle quattro città che compongono il distretto sanitario numero 60 dell’Asl Salerno ci sono circa 200 pazienti, tutti minori, a cui non è stato rinnovato il nulla osta per le terapie riabilitative>>. Lo scrive in una lettera aperta ai sindaci di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte l’amministratore del centro di riabilitazione “Luigi Angrisani” di Nocera Inferiore.

<<E’ la prima volta che succede – ha detto l’amministratore Giovanni Capone. Non sono bloccati solo i rinnovi ma anche i nuovi accessi. Parliamo di terapie urgenti, assegnate da medici della stessa azienda sanitaria per affrontare patologie anche molto gravi. Solo per il nostro ambulatorio sono stati negati 64 accessi e bloccati 65 rinnovi che diventeranno 95 entro novembre. A questi vanno aggiunti quelli, che non conosciamo, dell’altro centro di riferimento del distretto>>.
Il centro di riabilitazione ha deciso di rivolgersi ai quattro sindaci non solo in quanto autorità sanitaria locale ma anche <<come punto di riferimento dei cittadini>>. <<Gli ammalati di queste quattro città – ha detto Capone – sono penalizzati rispetto ad altri Comuni della stessa Asl e della Campania>>. Il vero problema dei tetti di spesa per terapie ambulatoriali o domiciliari in campo riabilitativo, sembra essere una sperequazione della spesa pro capite che è diversa da distretto a distretto, tanto da far dire a Capone che <<i cittadini del distretto 60 sono di serie B>>.
<<In regione Campania – ha sottolineato – il rapporto tra prestazioni e abitanti è 0, 89 per una spesa pro capite di € 37, 78; all’Asl Salerno e 0, 78 e la spesa pro capite è di € 33, 19, al distretto 60 il rapporto è 0, 63, la spesa pro capite di € 26, 70. Ovvero, l’Asl Salerno è penalizzata rispetto alla regione, il distretto 60 è penalizzato rispetto alla Asl Salerno. Gli ultimi degli ultimi. Ecco perché i budget vengono sforati>>. Sembra che i contatti tra centro di riabilitazione e Asl non abbiano portato ad alcun risultato anche dopo il sit in del mese scorso davanti agli uffici sanitari.
<<E’ una situazione del tutto inedita e pericolosa per i pazienti – ha precisato Capone – per questo abbiamo diffidato l’azienda sanitaria a far riprendere le terapie interrotte. Ci è stato riposto che ciò non è possibile, che non è stata negata l’assistenza ai pazienti ma solo il nulla osta alle prestazioni presso il nostro centro e che gli ammalati, bambini compresi, possono andare a curarsi altrove. Ma questo non è possibile anche perché tra paziente e terapeuta si instaura un rapporto di fiducia. Cambiare diventa burocraticamente complesso, si approda in liste di attesa in strutture che stanno già sforando il budget e si calpesta la dignità del disabile Abbiamo anche chiesto al direttore generale se il blocco è stato attivato in altri distretti. Ad oggi non abbiamo avuto risposta>>.