Gambino annuncia querele contro Carbutti. Che a sua volta minaccia ricorsi in Procura. Veleni tra i corridoi del municipio
Ormai è guerra aperta tra Alberico Gambino e il segretario comunale Francesco Carbutti. Dopo l’incidente diplomatico prima del consiglio comunale di domenica sera e le accuse del segretario, arrivano oggi le ragioni del sindaco di Pagani. Gambino ha anche annunciato richieste “di procedimenti disciplinari, citazioni civilistiche per risarcimento danni e azioni giudiziarie per la rilevazione dell’eventuale sussistenza di reati penalmente rilevanti”. In un comunicato stampa il sindaco racconta i fatti “nudi e crudi che hanno determinato un’incresciosa ed imbarazzante situazione istituzionale”.
“Il segretario Carbutti – scrive Gambino – è stato collocato in ferie, con specifico decreto sindacale in quanto titolare di ferie non godute per 17 giorni all’anno 2018 e quindi da entro il 30 Giugno 2019”. Sarebbe stato, ha spiegato il sindaco, “una monetizzazione inutile evitando “inutili sprechi sull’asfittico e ingessato bilancio del Comune”. “Deriva da tanto e solo da questa realtà fattuale – continua la nota – la regolare sostituzione del segretario con la dottoressa Ivana Perongini Ivana, segretario comunale di lungo corso ed elevata capacità ed esperienza, sostituzione regolarmente richiesta, in data 28 Giugno 2019, alla competente Prefettura di Napoli (Albo dei Segretari Comunali e Provinciali) ed ottenuta con un provvedimento nella stessa data con decorrenza della sostituzione a far data dal 29 giugno scorso”.
“Stante tale oggettiva e fattuale situazione, conforme e rispettosa dell’ordinamento, è apparso anomalo, immotivato, inopportuno e finanche forzato il comportamento del dottore Carbutti allorchè si è presentato al Consiglio Comunale del 30 giugno scorso, pretendendo, pur essendo stato sostituito nelle funzioni, di ricoprire il ruolo di verbalizzante dello stesso e costringendo il sindaco a rivolgersi alle Forze dell’Ordine per farlo allontanare dall’aula in cui era presente pur non convocato e non autorizzato”.