Il campione di judo Di Loreto, dopo la medaglia d’oro europea, è tornato nella sua città. “Sarebbe bello insegnare ai ragazzi”. Il riconoscimento del sindaco.
Nocera Superiore ha voluto elogiare un suo concittadino per i meriti sportivi e per l’alloro conseguito nel panorama internazionale. A Carmine Di Loreto, 26 anni, atleta del gruppo Sportivo Fiamme Oro, il sindaco Giovanni Maria Cuofano, a nome della cittadinanza gli ha consegnato una targa per la medaglia d’oro ottenuta all’European Cup Senior di judo a Bratislava. <<Premiare Carmine Di Loreto – ha dichiara il sindaco – figlio di questa terra, rende orgogliosa un’intera comunità>>.
<<Un riconoscimento che mi rende fiero – ha detto il judoka – perché portare il nome di Nocera Superiore in alto e in giro per il mondo rende davvero onore. Un risultato importante non tanto per il conseguimento della medaglia ma per il percorso che c’è stato alle spalle>>. Reduce da un grave infortunio al crociato, Di Loreto ha trascorso “i dieci mesi più brutti della mia esperienza sportiva”. Ma l’atleta delle Fiamme Oro è parso più forte e determinato, come una fenice. “Dal post infortunio col passare degli allenamenti e delle gare mi sentivo sempre più forte, sapevo di potercela fare, di poter vincere. E così è stato”.
Il campione ha anche fornito alcune sue osservazioni sulle discipline sportive. <<Distogliere un po’ l’attenzione dagli sport blasonati o di prima fascia – ha sottolineato. Questo sicuramente. Nocera non è solo un territorio dove si pratica calcio, ma esistono tante realtà sportive. Magari intraprendere una di queste strade alternative che purtroppo non vengono mai menzionate, magari possono portare a grandi soddisfazioni. Il mio augurio è che vengano realizzati nuovi progetti che non siano solo calcio, ma che incentivano discipline sportive che danno davvero tanto. Se si prova a dare uno sguardo al medagliere olimpico sono “le minori” che conseguono più medaglie>>.
<<L’amore per questa disciplina sportiva – ha rivelato Di Loreto – la devo ai miei genitori che da ragazzi la praticavano. Mi sono avvicinato al judo fin da piccolo. Ero un ragazzino di tre anni e pian piano, muovendomi nei primi esercizi, me ne sono innamorato. Ora ho 26 anni e non ho ancora smesso. Spero che un domani possa trasmettere la mia stessa passione ai ragazzi di Nocera Superiore. Il mio sogno è insegnare loro la mia disciplina e perché no, lanciare qualche altro campione nel panorama sportivo che conta”.