L’aumento dei casi Covid ha provocato una forte richiesta di bombole di ossigeno. L’appello di restituirle alle farmacie. Ma c’è chi se le vende on line
L’appello non arriva soltanto dai farmacisti. Chi ha casa ha delle bombole di ossigeno vuote e che non utilizza è invitato a restituirle, soprattutto in questo periodo di emergenza della pandemia. L’eventuale bisogno di ossigeno è fondamentale per gli ammalati che a causa del Covid-19 hanno difficoltà respiratorie. In provincia di Napoli la situazione è molto complessa. Qui addirittura c’è chi si vende le bombole on line a 50 euro l’una. In realtà le bombole sono di proprietà delle aziende che producono ossigeno e l’utente le riceve in prestito, pagando una cauzione alle farmacie.
Anche la Regione Campania, attraverso una circolare, ha chiesto ai farmacisti a telefonare a casa dei pazienti per sollecitarli a restituire le bombole. Nel caso venisse riscontrata l’impossibilità da parte degli assistiti di riconsegnare le bombole presso le farmacie, le ditte fornitrici di ossigeno gassoso sono state invitate a provvedere a ritirarle a casa dei pazienti al fine di poterle riempire nuovamente e riconsegnarle alle farmacie, con l’obiettivo di renderle nuovamente disponibili nel circuito distributivo.
E’ stato anche deciso di autorizzare i medici di famiglia a prescrivere anche l’ossigeno liquido per le patologie non correlate alla broncopneumopatia cronica ostruttiva e, quindi, agli ammalati di Covid-19. La differenza fondamentale è che l’ossigeno liquido occupa uno spazio decisamente assai minore rispetto all’ossigeno gassoso compresso contenuto nei classici contenitori, rendendo possibile la fornitura di abbondanti quantità di gas liquido a bassa temperatura che consente di evitare il disagio legato al continuo “via vai” delle bombole esaurite.