In città c’è una popolare strada che ha il nome di un tribuno legato a Ottaviano Augusto, onorato a Ercolano dimenticato a Nuceria Alfaterna
di Marisa Croce
Durante l’ultima puntata della sua trasmissione “Meraviglie, la penisola dei tesori”, Alberto Angela racconta di come, all’inizio del 700, fu scoperto casualmente il teatro romano di Ercolano, la città “cristallizzata” dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Certamente vi starete chiedendo: e “che ci azzecca Nocera?”.
Ebbene, dalle pietre di un muro emerse la testa di una statua raffigurante Marco Nonio Balbo. Questi era nato proprio a Nuceria Alfaterna dalla gens Nonia, una famiglia di cavalieri nel I secolo avanti Cristo. Fece una splendida carriera politica diventando prima pretore e poi proconsole della provincia romana di Creta e di Cirene.
Durante la guerra civile si distinse come partigiano di Ottaviano Augusto e sembra che fosse proprio lui, nel 32 a.C. il tribuno popolare intervenuto a bloccare delle leggi che potevano mettere in serie difficoltà Ottaviano, che per questo gliene fu sempre grato. Per questo ottenne importanti benefici accumulando molte ricchezze, tanto che nella sua città adottiva, Ercolano, divenne proprietario di una magnifica villa con giardini pensili e con un enorme impianto termale che si affacciava direttamente sul mare.
Fu molto legato a questa piccola città dove la sua famiglia si era trasferita quando lui era giovanetto e che abbellì con sontuose opere. Fece numerose donazioni e restaurò importanti edifici, fra i quali le mura e le porte della città e la basilica civica che, in un documento del 61 dopo Cristo, viene ancora definita Basilica Noniana.
Gli ercolanesi furono molto grati al nostro Marco Nonio Balbo e, dopo la sua morte, la città omaggiò lui come un eroe e onorò anche tutta la sua famiglia. Furono erette numerose statue in marmo e in bronzo (due statue equestri sono conservate al Museo Archeologico di Napoli) e sempre a lui fu dedicata una statua imponente nel teatro, proprio di fronte al mare che allora lambiva Ercolano. In questo modo, chiunque si avvicinava alla città, via terra o via mare avrebbe visto Marco Nonio Balbo prima di qualunque cosa.
Probabilmente la terrazza occupata dalla sua statua è anche il luogo in cui il corpo fu cremato in quanto, di recente, nel materiale di riempimento dell’altare è stato trovato un vaso di terracotta con tracce di resti carbonizzati ed una falange di un dito tagliato come una reliquia. Le sue ceneri furono portate a Nuceria Alfaterna dove era la tomba di famiglia ma di cui purtroppo sono state perse le tracce. Nella nostra Nocera di Marco Nonio Balbo è rimasta solo una targa a indicare una strada al quartiere Gelsi