Tra le tante sfaccettature di Frida Kahlo spunta anche la resilenza. Le ha consentito di andare avanti nonostante le tante avversità. E ne è l’icona
Provo a ricordare quando ho sentito parlare per la prima volta di Frida Kahlo. Probabilmente al liceo (una vita fa!), anche se dubito rientrasse nel nostro limitato programma scolastico. Forse la prima volta in cui l’ho davvero presa in considerazione è coincisa con l’uscita nel 2002 del film sulla sua vita diretto da Julie Taymor.
Ricordo di aver appuntato sul mio diario una frase: “Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.”
Sta di fatto che, da un certo momento in poi, la sua immagine e il suo nome hanno iniziato ad essere sempre più presenti nella dashboard dei profili social. Spuntano ogni giorno centinaia di prodotti dedicati a Frida Kahlo: spille, borse, illustrazioni, quaderni, ogni genere di cosa. Esistono progetti editoriali con il suo nome, nonché canzoni che parlano di lei o ne sfruttano semplicemente il nome. Una presenza costante al limite dello stalking visivo.
Due dei tratti caratteristici di Frida Kahlo che sempre vengono citati in libri e racconti su di lei sono l’ironia pungente e il sorriso. Ed eccoci quindi a uno dei motivi per cui Frida Kahlo è diventata un’icona dei nostri giorni: è una donna che non si abbatte.
Probabilmente avrete già sentito parlare di resilienza. In psicologia, la resilienza è la capacità di una persona di affrontare e superare in modo positivo eventi difficili o traumatici della vita grazie a un insieme di comportamenti, strategie e risorse. Oggi si parla moltissimo di resilienza in diversi ambiti, ad esempio in politica, in ambito urbano, climatico ed economico. Per la società contemporanea essere resilienti è diventato quasi un imperativo e, in un mondo sempre più complesso, mi viene da dire, una tecnica di sopravvivenza.
Siamo quindi di fronte a un tema estremamente contemporaneo e Frida Kahlo ne è una rappresentazione perfettamente calzante. Ha affrontato avversità notevoli (sia per la quantità, che per la gravità), ma è andata avanti. Non solo: l’ha fatto senza perdersi d’animo, con coraggio e allegria, diventando una delle artiste più influenti della sua generazione.
Nel tempo, i suoi look sono diventati iconici, hanno influenzato la moda e sono stati copiati dalle più grandi artiste, da Madonna a Amy Winehouse, dagli stilisti e anche da noi che compriamo coroncine di fiori e lunghe gonne colorate. Uno stile personale e fortissimo, maschera e cornice insieme, profondamente collegato all’affermazione di sé e della propria consapevolezza.
Prima che lo facessimo noi, è stata lei stessa a fare di sé un’icona costruendo la sua immagine con cura e determinazione. Di conseguenza è stato forse più istintivo e naturale per noi darle questo ruolo. Il secondo motivo va cercato nel suo essere caleidoscopica.
Non indigente, ma schierata dalla parte del popolo; sposata con Diego Rivera, ma libera nell’amore con rapporti sia con uomini che con donne; eccentrica e con uno stile unico; elegante nel vestire e cameratesca nei modi. Frida racchiude in sé così tante cose, a volte contraddittorie, che la rendono in qualche modo “adatta a tutti”, un’icona per tutti. Indipendentemente da estrazione sociale, livello di istruzione, orientamento sessuale, ecc…