Le foto di Pino e Antonio Angrisani con luce e colori rilanciano l’ottimismo per superare l’attuale difficile momento. “Perchè il futuro è da scrivere, e sarà più bello di prima”
Nonostante il momento particolarmente difficile il suo linguaggio, fatto di immagini, tende all’ottimismo. Pino Angrisani con il figlio Antonio ed i suoi collaboratori in questi giorni cupi hanno rilanciato sui social le loro fotografie dove la percezione di buon auspicio si tocca con mano. Come la fotografia di una donna poliziotto con in braccio una bambina. Si osservano i soggetti, i cui volti sono nascosti, illuminati dal sole estivo che dà maggiore risalto ai colori. Quando usciremo dal tunnel saranno propri i colori ad esaltare un domani che tutti noi immaginiamo ben diverso dall’emergenza di questo periodo.
Oppure la fotografia dove si vedono correre due bambini per strada, cosa oggi assolutamente vietata per contenere il contagio. Quei due fanciulli rappresentano la gioia di tornare a vivere liberamente, spensierati, con il sole che inonda i nostri corpi.
Il settore della fotografia è uno dei tanti che sta attraversando enormi difficoltà: contratti sospesi a causa del rinvio di matrimoni, prime comunioni o battesimi, cerimonie annullate, investimenti che rischiano di restare sulla carta. “La situazione – dice Pino Angrisani – è davvero complessa. La fotografia non è un bene essenziale anche se essa ci accompagna nell’intero arco della nostra vita, sin dalla nascita, raccontando i passaggi più importanti della nostra esistenza. Ma oggi bisogna pensare alla salute di tutti noi, dei nostro figli, dei bambini, delle famiglie. Mi auguro che presto si uscirà dal tunnel per tornare a vivere. Tutti dobbiamo avere un domani colorato e luminoso, magari come le nostre fotografie”.
Non a caso l’ultimo scatto in ordine di tempo che il team Angrisani ha postato sui social (è in apertura dell’articolo) è una foto di qualche anno fa che ritrae un giovane Pino con al suo fianco il figlioletto Antonio. Era il 1995, 25 anni fa, “la storia non si cancella e il futuro è tutto da scrivere, ma sarà più bello di prima”, si legge nella didascalia.