Coronavirus, il vescovo Giudice sospende le cerimonie religiose pubbliche per evitare assembramento di persone. “Ma le chiese resteranno aperte per pregare”
Anche la Chiesa fa la propria parte al fine di contrastare il diffondersi del Coronavirus. Monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, ha sospeso tutte le funzioni religiose sino al prossimo 3 aprile. “Con profondo dolore nel cuore – ha dichiarato il vescovo – ma da figli obbedienti della Chiesa e da cittadini responsabili accogliamo, per il bene di tutti e per tutelare la salute della nostra gente i provvedimenti anti Coronavirus sospendiamo tutte le celebrazioni religiose pubbliche che richiedono assembramento di persone”.
“Sospendere le celebrazioni – ha ribadito monsignor Giudice – non vuol dire chiudere le chiese. Esse rimangono aperte ed anzi invito i parroci, rettori e superiori, a predisporre un’apertura più prolungata con l’ausilio di buoni laici, per permettere ai fedeli di entrare e pregare personalmente, mantenendo la dovuta distanza di sicurezza, ricordando che vi è la presenza del Santissimo nel tabernacolo, ed è importante riscoprire in questo tempo la Visita al Santissimo Sacramento, secondo la lezione di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e la pratica della comunione spirituale”.
Durante il tempo della sospensione delle funzioni liturgiche, monsignor Giudice ha reso note alcune norme che vengano strettamente osservate, per religiosi e laici.
• i sacerdoti celebrino in privato riscoprendo la Messa senza popolo, secondo le indicazioni del Messale;
• per le esequie ci sarà soltanto la benedizione della salma, o presso la casa del defunto o direttamente al cimitero, rispettando le norme e rimandando la celebrazione della Santa Messa a momenti migliori;
• per gli altri sacramenti, se strettamente necessari, vengano celebrati in forma privata, con la presenza di familiari stretti, evitando ogni apparato esterno e attenti alle norme date;
• si sospendano, trasferendole in altri tempi, le benedizioni delle case, delle famiglie e la comunione agli ammalati;
• per evitare il fai da te che sta imperversando a tutti i livelli, i parroci in comunione con i vicari foranei, qualora volessero trasmettere in streaming la celebrazione della Santa Messa domenicale, devono coordinarsi con il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni della Diocesi;
• i monasteri e le case religiose intensifichino la preghiera per incoraggiare e accompagnare lo smarrimento della nostra gente, ed essere ancora di più oasi di preghiera sul territorio; celebrando la santa messa senza concorso di popolo;
• le famiglie, utilizzando le tante e belle preghiere della tradizione cristiana (Salmi, Santo Rosario, ecc) riscoprano la dimensione domestica della Chiesa. Tante volte abbiamo ripetuto che la famiglia cristiana è piccola Chiesa, ed è questo il momento di vivere in profondità momenti di preghiere e di affidamento al Signore, cercando di recuperare anche le tante relazioni familiari sfilacciate.
• chiedo alla Caritas Diocesana e alle Caritas Parrocchiali di farsi di più, in questo tempo, antenne sul territorio per intercettare i tanti bisogni delle nostre comunità perché la carità non può mai chiudere. L’Ufficio Caritas è disponibile, previo appuntamento con il direttore per necessità urgenti.
Modifiche anche per gli orari e le modalità di accesso agli uffici della Curia. Gli uffici resteranno aperti i seguenti lunedì 16, 23, e 30 marzo, dalle ore 9:30 alle ore 12, solo per appuntamento e per questioni urgenti e indifferibili.
“Questo tempo difficile – ha continuato monsignor Giudice – coincide con il tempo della Quaresima, e quest’anno scopriamo di più il sapore delle parole Preghiera, Digiuno e Penitenza; ed anche il digiuno eucaristico, vissuto con semplicità e senza ansia, può aiutarci a desiderare di più il Signore. Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore, ma per il bene che vogliamo alla nostra gente e al nostro territorio, prontamente ci adeguiamo, accettando il sacrificio di evitare celebrazioni pubbliche”.
E conclude il vescovo “La Madre di Dio, tanto venerata nella nostra Chiesa, e i Santi della nostra terra ci aiutino e ci accompagnino a vivere, con fede e grande attenzione, questo momento difficile per noi e per il nostro popolo. Un pensiero di riconoscenza va in questo momento ai tanti operatori sanitari che, presso gli ospedali e le case di cura, in questi giorni si prodigano per curare i nostri fratelli ammalati”.