Vincenzo Petrosino ha risanato EcoAmbiente. Salvati i posti di lavoro e nessun aumento del costo dei rifiuti per i cittadini della provincia di Salerno
Il fallimento è stato evitato, i posti di lavoro sono stati salvati, l’azienda è tornata ad essere sana. In due anni e mezzo EcoAmbiente ha cambiato pelle. Da impresa da rottamare a società virtuosa. A guidarla verso un cambiamento radicale è stato il commissario liquidatore, il commercialista nocerino Vincenzo Petrosino. EcoAmbiente è la società pubblica che gestisce l’impianto di Battipaglia (ex Stir) che raccoglie i rifiuti indifferenziati di tutte le città, piccole e grandi, della provincia di Salerno. La spazzatura viene triturata e separata per poi essere inviata quasi esclusivamente al termovalorizzatore di Acerra.
Quando gli fu affidato il compito di traghettare la società per azioni in acque più calme, tutti parlavano di un’operazione impossibile considerato il suo indebitamento. Ma alla fine l’intervento ha avuto successo. E a dirlo sono i numeri. Nel 2018, quando l’azienda è stata affidata a Petrosino, Ecoambiente aveva un rosso di circa 10 milioni di euro. Oggi è un’azienda sana grazie ad una serie di accordi con i creditori, tra cui anche la Regione Campania proprietaria dell’impianto di Acerra. Questo non solo ha salvaguardato i posti di lavoro ma ha evitato anche che non ci fosse un aumento delle tariffe che i Comuni devono pagare per trattare i rifiuti inviati a Battipaglia.
A certificarlo nei giorni scorso è stato la sezione Fallimentare del tribunale di Salerno che ha convalidato gli accordi di ristrutturazione del debito fatti da Petrosino con i creditori dell’azienda. Nei prossimi giorni l’assemblea straordinaria dei soci approverà il ripristino del capitale sociale. Si torna, dunque, alla normalità. Una notizia che i dipendenti attendevano con ansia e che ha fatto esultare anche le organizzazioni sindacali che hanno parlato “di un grande risultato della governance della società e dei lavoratori”.