Inquinamento del Sarno, sei mesi di attività e di indagini coordinate dalla procure della Repubblica di Nocera, Avellino e Torre Annunziata
Centoquarantaquattro persone denunciate, individuati 41 scarichi abusivi, 36 perquisizioni in altrettante aziende, 57 sanzioni amministrative per un importo totale superiore a 225 mila euro. E’ il bilancio dell’attività svolta in sei mesi dai carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli con i dipendenti Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Salerno e dei Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Avellino e Salerno per individuare le cause dell’inquinamento nel bacino idrografico del fiume Sarno.
Si tratta di una complessa e incessante campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, tesi a reprimere fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di aziende che operano nell’area. In particolare, dopo la prima fase del lockdown, le indagini sono proseguite per le ulteriori verifiche di opifici industriali, insistenti nell’alto, medio e basso Sarno, con numerosi sequestri di aziende responsabili di illecito smaltimento di rifiuti e scarichi non autorizzati di acque reflue industriali, come accertato dai militari con la collaborazione tecnica di personale dell’Arpac, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata.
I militari, su deleghe delle Procure, hanno eseguito anche una serie di controlli presso gli uffici di numerosi Comuni attraversati dal Sarno e dai suoi affluenti dopo le analisi delle acque effettuate dall’Arpa Campania, da cui sono emersi valori di concentrazione elevati di “escherichia coli”, eccedenti di gran lunga il limite massimo fissato normativamente, soprattutto in prossimità della foce del fiume.
Gli accertamenti condotti su questo significativo campione hanno permesso di avere conferma che le cause di inquinamento del corso d’acqua sono riconducibili a scarichi di reflui industriali effettuati illegalmente da aziende che approfittano delle piogge per scaricare le acque nere nel fiume, scarichi di acque piovane che provengono dai piazzali delle fabbriche e non trattate, scarico di reflui della rete fognaria di numerose città che ancora non dispongono di reti fognarie complete o non ancora collegate ai depuratori esistenti. Le attività di controllo sono tuttora in corso.