Questa mattina il ministro dell’Ambiente Costa ha convocato a Roma i sindaci del bacino idrografico
“Nessuno dovrà camminare più da solo ma dovrà essere in rete con gli altri soggetti coinvolti. Anche così potremo risanare il fiume Sarno”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ai sindaci delle 42 città toccate dal corso d’acqua e dai suoi affluenti nell’incontro di a Roma ed a cui hanno partecipato anche i responsabili dei Parchi e degli altri Enti interessati, tra cui i Consorzi di bonifica. Erano stati convocati ai lavori per la definizione di un documento di indirizzo strategico che dovrà portare al risanamento dell’intero bacino idrografico del fiume Sarno. Insomma per il ministro bisogna “lavorare insieme per trovare una sintesi migliore e progettare interventi a breve, medio e lungo termine ed arrivare ad una soluzione definitiva di questo problema”. Il ministro ha annunciato la fine della gestione commissariale. “Vorremmo proporci – ha spiegato Costa – come una partecipazione alla gestione. Per fare questo però è necessario fare sintesi tra i 42 comuni coinvolti, il Ministero, la Regione Campania, l’Ente parco e tutti quei soggetti interessati che si occuperanno di farsi portatori delle necessità del proprio territorio”. Sarà costituita una cabina di regia per pianificare, programmare e ad avere una visione dei lavori da fare. I tecnici del ministero hanno individuato quattro macro criticità: alluvioni, frane, acque superficiali, acque sotterranee e ciclo integrato delle acque. A coordinare l’operatività sarà l’Autorità distrettuale di Bacino dell’Appennino Meridionale congiuntamente con la direzione per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del Ministero dell’Ambiente, che ha predisposto una bozza della programmazione su cui avviare il lavoro di risanamento. Fondamentale anche il rapporto con la Regione, rappresentata ieri dal vice presidente Fulvio Bonavitacola, con la quale è stata avviato un percorso per definire un crono programma di interventi. “Tra la fine della primavera e l’estate – ha annunciato il ministro – ci saranno le prime azioni”. L’agro nocerino sarnese, territorio particolarmente colpito dai veleni dei reticoli di torrenti e canali che si tuffano nel Sarno, era rappresentato dai sindaci Cosimo Annunziata, Giuseppe Canfora e Manlio Torquato. “Finalmente – ha detto il sindaco di Nocera Inferiore – arriva la programmazione ma bisogna agire in fretta anche perché la nostra città è fortemente indiziata per la presenza della zona industriale. Lei, signor ministro, è un generale dei carabiniere e sa bene che le procure chiamano noi sindaci. E noi che facciamo tra industriali, aziende che chiudono, inquinamento dei fiumi, soldi che non arrivano e progetti che non si completano?”. Torquato ha poi sollecitato il totale finanziamento, 16 milioni di euro, del primo lotto per la costruzione del sistema fognario il cui progetto esecutivo sarà licenziato nei prossimi giorni, “ad oggi c’è solo una quota parte nonostante che da tre anni la Regione stia chiedendo al ministero di chiudere la partita”. Ed infine un plauso all’ente regionale che “ha ripensato il Grande progetto Sarno che non è un intervento di bonifica ma di contenimento del rischio idraulico”. Un intervento deciso è stato chiesto anche dal sindaco di San Marzano sul Sarno, cittadina che paga le pene sia per l’inquinamento che per gli straripamenti del fiume. “Ho esposto – ha detto Annunziata – il grido di disperazione e la richiesta di aiuto della mia comunità che da anni chiede interventi risolutivi. Ho avuto rassicurazioni dal ministro di un intervento in tempi rapidi per l’Alveo comune nocerino, da mesi invaso di rifiuti e per la sua bonifica e manutenzione. Ora auspichiamo che si passi dalle parole ai fatti”.