Il procuratore Centore analizza alla vigilia della visita del ministro Nordio le difficoltà degli uffici giudiziari di Nocera
di Christian Geniale
“Dagli uffici giudiziari del tribunale di Nocera scappavano tutti appena potevano”. E’ una delle frasi pronunciate da Antonio Centore, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore durante l’appuntamento di Confronti, il salotto web condotto da Manlio Torquato. “Non si poteva lavorare in quelle condizioni – ha aggiunto – per fortuna ci ha aiutato la Procura generale di Salerno, al tempo guidata dal nocerino Leonida Primicerio che ha preso a cuore una situazione che conosceva da tempo. Attraverso anche un distacco di personale siamo riusciti a rendere più operativo l’ufficio e maggiormente appetibile”.

“Ora nessuno scappa più – ha spiegato Centore – il turnover è diventato più lento perchè siamo riusciti ad ottenere dal Ministero della Giustizia e dal Consiglio Superiore della Magistratura l’aumentato dell’organico, che rimane comunque gravemente sottodimensionato. I nostri uffici hanno un carico di lavoro dell’80% in più rispetto a Salerno che conta 33 magistrati contro gli 11 di Nocera. A dare il colpo di grazia all’aumento della mole di lavoro a questa sede giudiziaria è stato, nel 2013, l’accorpamento di Cava de’ Tirreni e della Valle dell’Irno. Decisione ha favorito il tribunale di Salerno, penalizzando quello di Nocera che si è ritrovato con organico immutato”. Questo sarà certamente uno dei temi centrali che verrà affrontato giovedì 16 maggio in occasione della visita al tribunale nocerino del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Nel corso dell’intervista, il procuratore Centore ha anche affrontato il tema della criminalità organizzata nel territorio dell’Agro nocerino sarnese ribadendo la stretta sinergia della Procura con la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. “Collaborazione – ha evidenziato – che c’è sempre stata e negli ultimi anni si è intensificata”. Il capo della Procura nocerina ha anche parlato della confisca dei beni alla criminalità organizzata. “Una sfera su cui ho concentrato molte energie – ha sottolineato – un lavoro quantitativo e qualitativo dai risultati straordinari”. Poi sulla separazione delle carriere, “una riforma di cui io penso tutto il male possibile ma che purtroppo si farà per evidenti motivi politici”, ha chiosato Centore esprimendo il suo parere.