Non c’è più Peppe Bove, amico, giornalista e amante del calcio. L’addio sentito e doloroso, ricordando quel viaggio insieme a Milano
di Nello Ferrigno
La foto che ho scelto per un pezzo che non riesco a scrivere, ritrae Peppe Bove e la moglie Clelia Ruotolo, in un momento di gioia e serenità che, purtroppo, non potrà più tornare. Peppe questa mattina ha deciso di andare.
Mi hanno avvisato della sua scomparsa nella tarda mattinata di oggi. E soltanto ora, mancano pochi minuti alle 15, sto mettendo a fuoco. Peppe, oltre ad essere un grande amico, era un collega di razza. Non è una frase di circostanza, ma è la verità. Spesso abbiamo collaborato insieme, lui che di calcio sapeva tutto e che io cercavo di capirlo grazie a lui. Abbiamo lavorato insieme a Rta Teleagro e lui era il collega delle idee, che ti consentiva di avere quella marcia in più, grazie anche alle tante conoscenze che aveva costruito nel mondo del pallone.
Non potrò mai dimenticare un viaggio insieme che abbiamo fatto a Milano per il calciomercato. Peppe aveva terrore dell’areo. Voleva andare con il treno. Cercai di convincerlo di utilizzare il mezzo più veloce, alla fine raggiungemmo un accordo, andata in aereo, ritorno con il treno. Riuscii a farlo salire sul velivolo, ma quei 40 minuti di volo furono un’odissea, non mi lasciò mai la mano. E ad ogni piccolo sussulto dell’aereo mi chiedeva terrorizzato “Nello che sta succedendo, stiamo cadendo?”.
Arrivati a Milano in albergo, finalmente più tranquillo, aprì la valigia che gli aveva preparato, ovviamente, Clelia. E non poteva mancare una sorpresa, un piccolo biglietto scritto a mano dalla moglie, “ti amo”. Diventò raggiante e mi sorrise dimenticando in un colpo il viaggio in aereo che lo aveva terrorizzato. Anche per questo motivo ho voluto pubblicare la foto con Clelia.
Un abbraccio a Clelia che è stata la spalla forte di Peppe, ai figli Valentina, Nicola e Marta, a cui voleva un bene dell’anima nonostante cercasse di essere burbero, ma era soltanto apparenza. Era diventato nonno, un ruolo che stava amando forse con più passione del calcio. Peppe mi mancherà. Aveva 61 anni. I funerali si celebreranno domani pomeriggio alle ore 16 nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore.
Peppe ha lavorato per i più importanti giornali tra cui Il Mattino, Corriere dello Sport, Corriere del Mezzogiorno, Roma, La Città. Ha fondato anche un’agenzia giornalistica, altra intuizione questa, la Editoriale Report che fornisce articoli, tabellini e notizie sportive a numerosi quotidiani nazionali. Al suo fianco, tanto per cambiare, c’era Clelia e il figlio Nicola che faceva il fotoreporter. E poi tanti giovani che hanno imparato il mestiere che lui conosceva bene.
Tanti i messaggi di cordoglio e dolore per la famiglia. Questa mattina all’ospedale di Napoli dove Peppe era ricoverato da alcuni giorni, molti colleghi hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Una nota è stata inviata dalla Nocerina Calcio ricordando “un uomo e giornalista, mai aggressivo nei toni, che per anni ci ha tenuti informati sulle sorti dei colori rossoneri. Peppe lascia un grande vuoto non solo nella stampa, ma anche tra tutti i tifosi del territorio”.