Atto intimidatorio all’avvocato Alfonso Esposito, colpi di pistola contro la sua casa e distrutta l’automobile della moglie
Stanno arrivando numerosi attestati di solidarietà all’avvocato Alfonso Esposito di Nocera Superiore, vittima di un attentato intimidatorio. Ignoti hanno esploso un colpo di pistola all’esterno della sua abitazione di Roccapiemonte e danneggiato l’automobile della moglie. Sul fatto indagano i carabinieri.
Ad accorgersi dell’accaduto è stata la moglie che questa mattina, uscita di casa per accompagnare i figli a scuola, ha trovato l’automobile con il parabrezza sfondato da una grossa pietra. Quando poi sono arrivati sul posto i carabinieri, sono stati trovati alcuni bossoli a salve che sono stati esplosi contro il portone di casa. L’avvocato Esposito ha detto di non aver mai ricevuto minacce. Il professionista segue sia procedimenti civili che penali e si occupa di politica con la sua attività editoriale.
La solidarietà
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore ha espresso solidarietà e vicinanza all’avvocato Esposito, “manifestando, al tempo stesso, sconcerto e preoccupazione per l’ignobile azione commessa nei confronti di chi, quotidianamente, è preposto alla tutela della legalità e dei diritti dei cittadini”, ha scritto il presidente Guido Casalino. <<Ribadiamo – continua la nota – la ferma condanna ad ogni forma di violenza, evidenziando che la funzione dell’Avvocato non può tollerare alcun tipo di aggressione, avvertimento o intimidazione per ragioni dovute all’esercizio dell’attività difensiva; confida, pertanto, nell’operato degli inquirenti e delle Forze dell’Ordine affinché vengano assicurati alla giustizia gli autori del grave gesto perpetrato ai danni del nostro iscritto>>.
Anche il neo coordinatore della Lega, Marco Albani, ha espresso solidarietà all’avvocato. “Sono vicino all’avvocato Alfonso Esposito ed alla sua famiglia per l’atto intimidatorio di stamane. Piena fiducia nelle Forze dell’ Ordine che sono certo stanno profondendo il massimo impegno per risalire a chi si è reso colpevole di questo vile atto”, ha scritto Albani.