Carabinieri e polizia cercano i responsabili del gesto di inaudita violenza, inutili i tentativi per salvare il gattino scuoiato vivo
Non ce l’ha fatta Leone, il gattino torturato e scuoiato vivo. Era stato lasciato agonizzante in località Orta Loreto ad Angri e ritrovato giovedì da una residente della zona che lo aveva affidato alle cure del personale di una clinica veterinaria di Cava de’ Tirreni. Ieri mattina il suo cuoricino ha smesso di battere. Ha lottato con ogni sua forza per superare le sofferenze atroci che gli erano state inflitte (per questo gli era stato dato il nome “Leone”), ma il suo corpicino martoriato dalle violenze alla fine non ha retto, nonostante le cure amorevoli ed incessanti che gli sono state garantite per quattro giorni dal veterinario Luigi Toro e dai suoi colleghi della clinica in cui era ricoverato, oltre che dai volontari del canile della città metelliana.
Una storia di inaudita violenza che ha destato indignazione in tutta la comunità dell’Agro, che ora chiede giustizia per il piccolo Leone, appellandosi alle forze dell’ordine affinché identifichino le “bestie” che hanno ridotto in fin di vita il gattino.
Come si può arrivare a tanto? Come si può torturare un animale indifeso, scuoiandolo vivo? Leone non poteva essere neppure accarezzato da chi lo ha soccorso, tanta era la sofferenza, ma con lo sguardo impaurito si era comunque affidato al dottor Toro e ai suoi collaboratori, lottando con forza e coraggio. Gli agenti della polizia locale di Angri stanno già lavorando per cercare di dare un nome ai responsabili. Lo ha confermato anche il sindaco Cosimo Ferraioli, intervenuto sulla vicenda. «Chi ha infierito così chirurgicamente su Leone sapeva cosa stava facendo e ora la deve pagare per questo atto di pura brutalità e inciviltà. Il mio appello è sempre lo stesso, oggi più di ieri: chi sa parli… riporti quanto visto alle forze dell’ordine o sarà stato tutto inutile, anche il sacrificio di Leone». Anche i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore si attiveranno per identificare i colpevoli. Toro, che ha assistito il gattino, ha già preparato un fascicolo per presentare un esposto in Procura.