Un bar h24 con distributori di bevande vicino alla porta della chiesa di Santa Monica a Nocera Inferiore fa indignare la Pro loco “scelta inopportuna”
Una raccolta di firme per dire no a un bar h24 con distributori automatici di bevande aperto 24 ore su 24 a fianco dell’ingresso principale della centralissima chiesa di Santa Maria del Presepe, meglio conosciuta come Santa Monica, a Nocera Inferiore. Lo ha annunciato Giuseppina Esposito, presidente della Pro Loco “Nocera di tutti”. “Sono indignata – ha detto – per l’inopportuna apertura di questo locale. Si è superato ogni limite e decoro perché vedere la sconcezza della chiesa di Santa Monica è veramente troppo. E’ un pugno nello stomaco”.
“Immaginate – ha detto un passante – cosa succederebbe durante un funerale, da un lato chi piange, vicino chi beve un’aranciata”. Esposito ha invitato l’amministrazione comunale “a revocare la concessione” non solo per una questione di decoro ma anche per non accentuare una discriminante nei confronti dei bar tradizionali che, a causa della pandemia, sono costretti a un parziale lockdown, “una beffa a chi getta il sangue dietro a un bancone tutti i santi giorni, con costi fisici ed economici”. “Senza dimenticare – ha continuato Esposito – che in questi spazi non esiste alcun tipo di vigilanza e gli assembramenti ne sono la naturale conseguenza”.
“Visioneremo la documentazione”, ha annunciato l’assessore al Commercio Antonio Franza. Il locale, pochi metri quadrati, fa parte dello stesso corpo dell’edificio sacro ma non è di proprietà della Diocesi. Apparterrebbe a un ex dirigente del Comune che ora vive a Salerno. Prima il locale ospitava un fotografo. “Non è un bel vedere – ha detto il parroco Piercatello Liccardo – oltre la legge ci vorrebbe il buon senso. Non c’è stata nessuna possibilità di un intervento pubblico o privato per evitare l’apertura”.
Negli anni passati la Diocesi ha cercato di intavolare una trattativa con il proprietario per entrare in possesso dell’immobile ma senza risultato. “Che la legge consenta tale distribuzione è un fatto che, però, non costringe a concedere sempre le autorizzazioni. Ormai in città ce ne sono decine, ma attiguo ad una chiesa è davvero troppo”.