A denunciare l’accaduto il papà Mauro Maccauro che rilancia l’allarme del sempre maggior uso di alcol tra i ragazzini con bar compiacenti
di Christian Geniale
Poteva concludersi con un epilogo ancora più triste la disavventura che ha visto coinvolto un adolescente di Nocera Inferiore. Un episodio di violenza gratuita che ancora una volta vede coinvolti dei minori. Il sedicenne era in compagnia di alcuni suoi amici con l’intento di trascorrere una serata tranquilla. Dopo aver consumato bevuto un tè con gli amici in un bar di via Siciliano, arriva il momento di rientrare a casa.
Dopo aver salutato la comitiva, si è imbattuto in un giovane di qualche anno più grande di lui che, visibilmente ubriaco, senza alcun motivo lo ha aggredito sferrandogli un calcio. La fortuna del malcapitato è che i suoi amici erano ancora lì nelle vicinanze e sono accorsi per difenderlo. L’aggressore si è dato alla fuga, rischiando, nel farlo, di finire investito da un’auto che era in transito.
A rendere noto l’episodio è stato il papà del ragazzo, Mauro Maccauro, ex presidente di Confindustria Salerno. “Occorre fermare – ha detto l’imprenditore – il crescente ed inquietante consumo ed abuso di sostanze alcoliche in strada soprattutto durante i fine settimana. Ne ero già rimasto negativamente colpito tanto da aver deciso, domenica scorsa, di scrivere in privato a Manlio Torquato, sindaco di Nocera Inferiore, la mia città, sollecitandolo ad intervenire contro questo fenomeno in crescita. Ho recepito le sue rassicurazioni sulla predisposizione di controlli specifici”.
“Ma oggi voglio intervenire pubblicamente per una ragione in più – scrive Maccauro – martedì sera mio figlio è stato aggredito da un ragazzo ubriaco, che non conosceva e senza alcun motivo. Il fenomeno è diffuso e bisogna pur fare qualcosa. Ribadisco qui la mia richiesta al sindaco di intervenire presso i locali pubblici che vendono, trasgredendo la legge, alcolici ai minorenni. È una battaglia da combattere insieme con i commercianti onesti, con le famiglie e con le forze dell’ordine che devono vigilare sui ragazzi che girano per strada con in mano bibite alcoliche. L’ordine è il prerequisito di una città civile, la tutela dei giovani la garanzia di un futuro migliore. Diversamente sarebbe una giungla”.
Purtroppo il fenomeno del “binge drinking”, l’abbuffata di alcol tra i giovanissimi è presente un poco ovunque, nelle grandi e piccole città. “I giovani bevono troppo, perché non dovrebbero bere affatto”. Lo dice Emanuele Scafato, presidente della Società Italiana di Alcologia, nel condannare la diffusa accettazione sociale del consumo di alcol e la pericolosa abitudine di bere per ubriacarsi anche in adolescenza quando il consumo di bevande alcoliche dovrebbe essere bandito per non nuocere al sano sviluppo psicofisico. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore della Sanità sul consumo di alcol in Italia indicano per esempio che tra gli 11-17enni circa il 19% ha almeno un comportamento a rischio. “Tuttavia – ricorda Scafato – in questa fascia di età anche il consumo di una sola bevanda alcolica durante l’anno viene considerato rischioso per la salute”.