Una delle bellezze dimenticate di epoca medioevale chiede di tornare al suo splendore, è il complesso monumentale di San Giovanni in Parco
Via Solimena è stata per anni il cuore pulsante della storia di Nocera Inferiore. In poche centinaia di metri di susseguono gioielli architettonici di rara bellezza che, purtroppo, non sono stati salvaguardati dal passare del tempo e dall’incuria. Una volta, ma ancora oggi i più anziani lo definiscono così, era il “borgo” che traeva origini dal Medioevo. Ci sono i conventi, i giardini del palazzo ducale, diventati villa comunale e caserma Tofano. Domenico Rea racconta bene questa trasformazione ricordando il nome che identificava la zona “il gran quartiere” per la presenza nella grande caserma rossa dei soldati. E li intorno fiorirono negozi, osterie e case di appuntamento, quadro dipinto alla perfezione dallo scrittore nocerino in “Ninfa Plebea”.
Borgo, largo san Biagio, quartiere borbonico, via Solimena, tanti appellativi, dunque, per un autentico scrigno di gioielli, un circuito di bellezze storiche e artistiche che circondano la collina del Parco. Il convento monumentale di Sant’Antonio, poco più su il convento dei frati Cappuccini di Sant’Andrea, più avanti il monastero di Sant’Anna. Nel mezzo, un po’ nascosto dalle costruzioni moderne, il complesso monumentale di San Giovanni in Parco, la più antica memoria del passato nocerino, nato come luogo di fede, con Federico II di Svevia divenne un ospedale, ma oggi, purtroppo, è ancora nell’oblio.
“Un capolavoro del 700 a via Solimena – scrive Giuseppe Gambardella in un suo post su Facebook – che non tutti conoscono. Dopo 3 milioni di euro spesi per il consolidamento, giace abbandonato e inutilizzato. Soldi buttati al vento, che peccato”. “I soldi sono stati spesi bene – si legge nel commento di Paolo D’Amore – ma senza una destinazione e un uso adeguato un investimento inutile. Come tante altre strutture recuperate e poi abbandonate a sé stesse”. C’è anche chi spera che siti del genere possano tornare a vita nuova, come auspica Antonio De Vivo, “monumenti come San Giovanni in Parco o la caserma rossa si possono affidare a delle associazioni per farle rivivere con degli eventi culturali”
Il complesso storico di San Giovanni in Parco necessita di un’importante lavoro di recupero e restauro. Il sindaco Aldo Di Vito, durante la sua amministrazione, una volta acquisito l’edificio, avviò un intervento di consolidamento cercando di preservarlo. Le attività, al tempo, furono affidate all’architetto Mario Di Sessa. “Un’architettura storica rilevante – scrive su Facebook Raffaele Barbaro – tenuta ancora in quelle condizioni di degrado, è inaccettabile. Vorrei sapere dall’amministrazione quando potremmo fruirla e ammirarla nel suo completo restauro. La rivalutazione della memoria storica di un luogo è assolutamente importante. Infonde più civismo e rispetto per la propria città che è la casa di tutti”.
La road map tracciata dall’amministrazione.
Ma dal Comune rassicurano anche in virtù di un finanziamento di cinque milioni di euro intercettato dall’amministrazione Torquato. I fondi serviranno per riqualificare la collina del Parco e, in particolare, ripristinare i luoghi del complesso storico monumentale di San Giovanni in Parco che si realizzerà in due step. Nel frattempo il sindaco Paolo De Maio, con l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Perna e i tecnici preposti hanno effettuato una serie di sopralluoghi per tracciare la road map dell’intervento.
“Il sito è suddiviso in due lotti – ha precisato l’assessore Perna – su cui saranno effettuati lavori ben mirati. Il primo lotto, per una somma di circa 320 mila euro, consisterà nella rigenerazione e recupero della scalinata di accesso e degli ambienti esterni, compreso un intervento per l’impiantistica di illuminazione. Il secondo lotto, invece, sarà l’intervento più corposo, previsto nel 2024, e vedrà il pieno recupero dell’interno complesso monumentale. Un intervento che sarà realizzato grazie ai fondi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, circa 10 milioni di euro, di cui una parte sarà destinato anche per il Castello del Parco”.