La grotta, nel cuore della costiera Amalfitana, negli anni veniva utilizzata come parcheggio auto e rimessa barche in modo abusivo
Il patrimonio Unesco della grotta naturale dell’Annunziata, a confine tra Minori e Maiori, diventato negli anni parcheggio di auto e rimessa barche. Questa mattina, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura. Secondo gli inquirenti le attività che venivano condotte al suo interno, da parte di privati, erano realizzate illecitamente, in assenza di autorizzazione.
La rilevanza storica architettonica e paesaggistica del sito è resa, ancor più rilevante, per la presenza al suo interno di una cappella votiva decorata con affreschi risalenti al XIV secolo e uno specchio d’acqua dolce, anche questo illecitamente utilizzato nonostante fosse di natura demaniale. ” Nel corso delle indagini – come sottolineato dal Procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli – erano già sopraggiunti provvedimenti inibitori da parte della Soprintendenza di Salerno per uso improprio del bene culturale, nonché dal Comune di Maiori avendo rilasciato negli anni titoli autorizzativi in favore di una società che li utilizzava impropriamente, essendo riferiti ad un’area di parcheggio del tutto diversa rispetto a quella oggetto del sequestro”.
“I reati ipotizzati – conclude la nota stampa – per i quali risulta essere indagato l’amministratore unico della società in esame, vanno dalla distruzione e deturpamento, all’uso illecito di beni culturali e bellezze naturali nonché all’esecuzione di opere edili illecite in assenza di autorizzazioni, con l’aggravante dei fatti commessi nell’ambito di attività commerciale”.