Rabbia, sgomento, indignazione. Torna a salire il livello del malumore e protesta tra i proprietari di ristoranti e bar: “Ora basta”
La Campania da domani vira verso l’arancione e il mondo dei ristoratori reagisce con virulenza. Uno stato d’animo umanamente comprensibile dopo una sequela di stop and go che rischia di arricchirsi di un nuovo capitolo.
«Finiamola con i colori delle Regioni decisi irresponsabilmente all’ultimo istante – commentano con amarezza Paolo Bianchini e Mario Carfora del Movimento Imprese Ospitalità – Ristoranti, bar, pub, pizzerie: tutto il comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) deve rimanere aperto sempre, all’ora di pranzo come a cena. Finora i locali hanno funzionato da capri espiatori. Ora basta. Ci sono studi scientifici che evidenziano come la diffusione dei contagi non avvenga nei ristoranti, semmai sui mezzi pubblici. E attenzione: urge il risarcimento danni per il comparto calcolato sulle perdite di fatturato e non, come ventilato, sui costi fissi. Sarebbe un’ulteriore beffa».
Parole che rendono perfettamente l’idea del momento che si sta vivendo: la sospensione in un “vuoto” prodotto da quella sensazione di paura che sta colpendo tutti noi. Del resto il settore turistico, quello dell’ospitalità e della ristorazione, sono indubbiamente tra i più colpiti e ne porteranno a lungo delle cicatrici che ci metteranno un po’ di tempo ad andarsene e scomparire del tutto.