Tra il Centro di riabilitazione Villa dei Fiori e l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore è gelo per l’ampliamento della struttura
È un contenzioso che va avanti da sette anni. Riguarda la costruzione di un moderno edificio a Poggio San Pantaleone per ampliare e riqualificare il Centro di riabilitazione Villa dei Fiori di Nocera Inferiore. Da una parte ci sono l’azienda, i lavoratori e gli assistiti, dall’altra Regione Campania, Asl Salerno e Comune di Nocera Inferiore.
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Ma il confronto oggi è con l’amministrazione comunale finita sotto accusa per non aver discusso nel consiglio comunale del 28 ottobre scorso la delibera per l’autorizzazione a costruire. Gli uffici comunali, infatti, hanno chiesto all’Asl Salerno e alla proprietà di Villa dei Fiori ulteriore documentazione.
Ieri mattina si è tenuta un’assemblea pubblica durante la quale si è cercato di sviscerare i motivi che hanno spinto il Comune a un nuovo rinvio. Erano stati invitati il sindaco Manlio Torquato, l’assessore Mario Prisco e il presidente del consiglio comunale Fausto De Nicola che hanno declinato l’invito. Al loro posto gli organizzatori della manifestazione hanno messo delle sagome di cartone.
La storia
La vicenda ha inizio nel 2014 quando la Regione Campania con un proprio decreto chiede a Villa dei Fiori di riqualificare e ampliare gli spazi. Nel febbraio 2015 l’azienda deposita un’istanza per poter costruire un moderno edificio da destinare agli assistiti. Da allora richieste, pareri, sentenze e una delibera della stessa giunta comunale che conferma, così come indicato dall’Asl Salerno, la pubblica utilità dell’intervento, si sono succedute senza arrivare ad una conclusione.
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Lo scorso giugno i lavoratori, preoccupati dai possibili risvolti negativi sul fronte occupazionale, scendono in piazza e chiedono all’amministrazione comunale di decidere. Contemporaneamente vengono raccolte circa 1.600 firme affinché, come da Statuto comunale, l’argomento venga posto all’ordine del giorno del consiglio comunale. Il 28 ottobre scorso l’argomento approda in consiglio comunale, “ma – si legge in una nota di Villa dei Fiori – la delibera scompare, chiedono all’azienda e all’Asl una documentazione aggiuntiva già fornita in passato”. “Insomma – dicono i lavoratori – dopo oltre sette anni è ancora tutto fermo”.
Secondo l’azienda le conseguenze sono tutt’altro che positive. “Senza la delibera del Consiglio comunale la Regione Campania – recita una nota – non potrà autorizzare i lavori che Villa dei Fiori è obbligata a fare. Se la situazione non si sbloccherà ci saranno il licenziamento di decine di lavoratori, l’impossibilità di dare più servizi ai cittadini del territorio, la perdita di un investimento esclusivamente privato per lavori di interesse pubblico. È importante per tutti perché anche Nocera ha un bisogno assoluto di ripresa e resilienza, di creare lavoro, di migliorare i servizi sanitari, di non sprecare risorse.
Le posizioni
“L’ultimo atto – ha detto il neo direttore sanitario Fernando Zara – è davvero incomprensibile. Tra l’altro l’Asl ha ribadito più volte che la nuova struttura porterà evidenti benefici sia all’organizzazione del lavoro che alla qualità di vita degli utenti. Io punto su questo ultimo concetto, l’assistenza sanitaria per tutelare e proteggere chi è stato meno fortunato di altri”.
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“Il rischio occupazionale – ha detto Pietro Antonacchio segretario generale della Cisl FP – esiste così come quello della qualità dell’assistenza. Bisogna andare oltre la vulnerabilità della rassegnazione. Come sindacato sosterremo la vertenza”. “Se fossimo in un Paese civile – ha detto l’avvocato Silverio Sica – il sindaco sarebbe qui a dire il perché di questi continui rinvii. Invece spesso per avere risposte bisogna arrivare alle estreme conseguenze, ricorrere alla giustizia”. “Bisogna denunciare al Ministero dell’Interno quanto accaduto – ha proposto il senatore Roberto Napoli – e va informata anche l’Anci”. I lavoratori martedì prossimo sfileranno davanti al municipio con una fiaccolata.
La replica
Torquato, assente all’incontro, ha affidato ad una nota la posizione del Comune. “L’ufficio – scrive il sindaco – sta esaminando con serietà la documentazione della procedura proprio in ragione degli atti da adottare. Se pensiamo che provocatoriamente la proprietà aveva addirittura richiesto di tenere una riunione con i suoi lavoratori presso l’aula consiliare, posso solo aggiungere che non è con questa pressione mediatica o discutibili manifestazioni di parte che si affronta e risolve la questione. Le amministrazioni parlano con atti formali e lo faremo correttamente, nel rispetto di tutti, della Casa di cura e della legge”.