Tre giorni di lavori per la transizione ecologica e il rilancio del Meridione. L’impegno di Gori per ridurre le perdite idriche
E’ iniziato oggi il alla Stazione Marittima di Napoli il Green Med Symposium, una tre giorni di incontri, dibattiti, orientamento, formazione e approfondimenti sulle prospettive della transizione ecologica nel Mezzogiorno. Sino a venerdì 10 giugno i riflettori saranno puntati sul rilancio e la ripartenza dal sud, attraverso una spinta aggregativa che veda insieme aziende, enti e istituzioni, per raccontare storie di eccellenza e costruire esperienze di innovazione tecnologica e sostenibilità.
L’evento, promosso dalla Regione Campania, punta a tracciare il perimetro degli obiettivi da realizzare nel prossimo futuro. Una sfida che interessa anche il mondo delle Utilities, al lavoro per rivedere il proprio modello di business, privilegiando l’utilizzo di materie prime seconde e la riduzione degli sprechi. E un impegno che riguarda anche il settore idrico, chiamato all’efficientamento delle reti, al potenziamento del servizio e alla tutela della risorsa, una direzione verso cui Gori è già in cammino.
Nell’ambito della sessione dedicata alla sostenibilità idrica e organizzata dalla multiutility Acea, infatti, l’amministratore delegato di Gori, Vittorio Cuciniello, ha illustrato l’impegno portato avanti dall’azienda. Gori, che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in 74 comuni della Campania, su un territorio di circa 900 chilometri quadrati, ha fatto della sostenibilità l’humus su cui edificare il proprio operato, senza perdere di vista il contesto di riferimento, complesso e articolato. “Mettere in pratica i modelli di economia circolare vuol dire – ha spiegato Cuciniello – coniugare queste esigenze con il fabbisogno di investimenti. Il parco infrastrutturale del Sud Italia, infatti, necessita di interventi importanti per la riduzione delle perdite idriche, il potenziamento del servizio e l’efficientamento degli impianti, azioni che Gori sta già portando avanti”.
Durante il 2021, infatti, Gori è riuscita ad ottenere una prima riduzione delle perdite di rete che attualmente si attesta intorno al -3%: un parametro che l’azienda intende portare a -20% entro il 2025, grazie anche ad un vasto piano di interventi finanziato con 6,8 milioni di euro provenienti dalla tariffa e 50 milioni di euro provenienti dal PON Infrastrutture e Reti 2014/2020. È stata la proposta progettuale di Gori, infatti, a ricevere il massimo punteggio tecnico tra tutte quelle candidate nell’ambito del Programma Operativo Nazionale.
Il progetto, infatti, si è classificato al primo posto della graduatoria stilata dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e riservata ai gestori industriali del Sud Italia. Una soluzione progettuale condivisa e definita con l’Ente Idrico Campano, nata anche dalla costante attività di studio e ricerca portata avanti da una specifica funzione di Gori dedicata alla tutela della risorsa idrica. Il progetto prevede l’utilizzo di moderne tecnologie per la riduzione delle perdite di rete nei comuni maggiormente soggetti a questa criticità.