Legambiente ha diffuso i dati dello smog in Campania, Avellino sta peggio di tutte le province nella classifica “Mal’aria di città 2021”
Anche in tempo di pandemia in Campania l’emergenza smog non si arresta e si cronicizza sempre di più. È quanto emerge dal report annuale Mal’aria di città 2021 di Legambiente nel quale l’associazione ambientalista traccia un doppio bilancio sulla qualità dell’aria nei capoluoghi di provincia nel 2020, stilando sia la classifica delle città fuorilegge per avere superato i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili (Pm10) sia la graduatoria delle città che hanno superato il valore medio annuale per le polveri sottili (Pm10) suggerito dalle Linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).
Ad Avellino spetta la maglia nera con 78 giorni di sforamenti. Un record negativo per il capoluogo avellinese che si classifica al settimo posto in Italia e prima città del centro sud. Dopo il capoluogo irpino in Campania c’è Napoli con 55 giorni di superamento dei limiti, segue Benevento con 41 giorni di sforamento.
Sono di un recente studio europeo, pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health, i dati sulla mortalità correlata all’inquinamento atmosferico e sulla stima di decessi annuali prevenibili a causa dell’inquinamento atmosferico. Lo studio, pubblicato nei giorni scorsi, colloca Avellino, Caserta, Napoli e Salerno, tra le prime 150 per mortalità legate al PM2.5 e tra le prime 300 per il biossido di azoto. Lo studio ha evidenziato, inoltre, come con una riduzione delle contrazioni del PM 2.5 fino ai valori suggeriti dall’Oms, avrebbe evitato circa 1500 decessi all’anno legati all’esposizione da questo inquinante, la maggior parte concentrati a Napoli (1352 decessi all’anno).
Per Legambiente è urgente intervenire in maniera rapida con misure efficaci affrontando il problema in modo strutturale e con una pianificazione adeguata e incrociando due temi cruciali: quello della mobilità sostenibile e dell’uso dello spazio pubblico e della strada prevedendo interventi ad hoc che, se integrati insieme ad altre misure riguardanti il settore del riscaldamento e dell’agricoltura, potranno portare benefici immediati e duraturi.