Un trionfo di Angeli accolgono i visitatori e li accompagnano tra gli affreschi che ripercorrono il mistero francescano. È il chiostro monumentale di Santa Maria degli Angeli
di Christian Geniale
A primo impatto, vedendolo dall’esterno, sembra essere un luogo religioso di costruzione moderna, ma in realtà la chiesa ha origini molto antiche e custodisce al suo interno uno scrigno di bellezze. Secondo le cronache dei frati francescani, il convento Santa Maria degli Angeli, ai confini delle due Nocera, fu costruito sul finire dell’500, quando fu eretta la chiesetta dell’allora Santa Maria a Torre nel 1589. Proprio a Grotte, luogo tranquillo e rurale non lontana dal centro, dove sorgevano i casali che costituivano la Nocera de Pagani – oggi Nocera Inferiore – che i frati cominciarono la missione di evangelizzazione seguendo il messaggio di amore e fratellanza di San Francesco. Santa Maria degli Angeli ha poco più di quattro secoli di storia, ma è il Settecento il secolo d’oro, epoca storica in cui prese forma, in tutta la sua bellezza, il chiostro e i suoi magnifici affreschi.
Fu frate Gioacchino da Nocera il promotore di quello che oggi risulta essere uno dei capolavori dell’arte sacra francescana, patrimonio artistico dell’Agro nocerino sarnese. Il chiostro, di per sé, fu edificato verso la fine del Seicento, ma solo nel 1712 fu affrescato. Al suo interno, le volte dei porticati custodiscono come una matrioska un caratteristico pozzo fatto di pietra calcarea che, secondo gli scritti di Padre Biagio di San Gregorio, “è sempre ricolmo di acqua fresca”. A renderlo unico, inoltre, sono le composizioni floreali, curate da frate Claudio, che creano un perfetto gioco di colori tra il verde della vegetazione e gli stucchi degli affreschi riscaldati dai raggi del sole che filtrano al suo interno.
Sulle facciate che compongo “il quadrilatero della preghiera e della pace”, prende forma una galleria artistica che vuole esaltare l’Ordine Francescano. San Francesco stigmatizzato, il transito di Santa Chiara, l’indulgenza della Porziuncola e le tante raffigurazioni della vita dei santi dell’Ordine, oltre alle immagini di pontefici e cardinali. Essendo la chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli, come quella che ad Assisi custodisce la chiesetta della Porziuncola, non poteva mancare all’interno della galleria del chiostro la Vergine Maria, con le volte che danno vita a un trionfo di Angeli che dominano nella particolarissima tempera di colore blu raffigurante i cieli celesti.
Ma chi ha realizzato questo trionfo a cielo aperto?
Secondo la Sovrintendenza dei Beni culturali di Salerno, che nel 2005 ha realizzato un imponente lavoro di restauro del chiostro, gli affreschi sono da attribuire al pittore beneventano Filippo Pennino. Certamente l’artista non aveva una grande conoscenza della storia francescana, e non c’è ombra di dubbio che a guidare il suo pennello fu proprio frate Gioacchino che, al tempo, era il Guardiano del convento. Grazie all’opera di recupero è stato possibile ridare vivacità ai quei colori che, anche in giornate dove il sole è nascosto dalle nubi, riescono a illuminare gli ambienti del monumentale chiostro. Alcuni affreschi, però, a causa delle intemperie e dei diversi fenomeni sismici che difatti hanno causato danni notevoli, sono andati perduti.
San Francesco Stigmatizzato Il Transito di Santa Chiara Il Giudizio Universale Il pozzo in pietra calcarea
Occasione per visitare e godere delle bellezze artistiche del chiostro sono di sicuro questi giorni di solennità, culminanti proprio il 4 ottobre, con la Famiglia Francescana pronta a celebrare e festeggiare nella semplicità “il poverello d’Assisi”. Torna, infatti, la celebre “Sagra del dolce”, curata dai terziari dell’Ordine francescano secolare per sostenere le tante missioni di carità che i francescani portano avanti. Quello che i visitatori intraprenderanno tre le mura del chiostro monumentale sarà un viaggio di quiete, che pone insieme arte e spiritualità, comprendere al meglio il mistero di Francesco e contemplare la cultura del nostro territorio.