Dietro il successo la capacità di Amadeus di non tradire il passato sperimentando il futuro, è la ricetta vincente di Sanremo 2022
di Ida Lenza
E bene sì, lo confesso, amo Sanremo. Fin da bambina non perdevo una puntata e la sera della finale restavo in piedi fino a tardi perché volevo conoscere in tempo reale il nome del vincitore. Neanche negli anni del declino, quando era alla moda snobbare questa kermesse musicale, l’ho abbandonata.
E che dire delle edizioni condotte dal mio idolo, Pippo Baudo! Restavo incantata davanti allo schermo ammirando la preparazione e il savoir faire del padrone di casa. Non nego di aver desiderato, un giorno, di calcare quel palco. Da presentatore chiaro, il canto non fa per me. Un sogno di quelli che aiutano a crescere.
Ma veniamo a Sanremo 2022. Mi piace. Amadeus ha la capacità, tentata e non riuscita da alcuni suoi predecessori, di unire la tradizione all’innovazione. In queste edizioni curate dall’ex dj abbiamo assistito a uno spettacolo che riesce a coinvolgere nonni e nipoti, a fare ascoltare canzoni che uniscono la melodia al rap.
Un plauso a Gianni Morandi che ha la capacità di rinnovarsi sempre. A Massimo Ranieri che ha il coraggio di portare una canzone tradizionale, una canzone in pieno spirito sanremese. E tra i giovani bravi Mahmood e Blanco che, senza rinunciare al loro stile, hanno presentato un testo intenso e melodioso.
Grande rivelazione invece per me Highsnob e Hu. Devo confessare che appena li ho visti scendere la scala dell’Ariston ho avuto qualche perplessità. La mia fiducia in Amadeus è vacillata. Esteticamente mi sembravano lontani dallo stile Sanremo. Ma sono bastate le prime parole di “Abbi cura di te” per farmi ricredere. Questi due autori/interpreti hanno dimostrato che dietro l’apparenza c’è molto di più, c’è la sostanza a cui non siamo più abituati.
Bravi tutti. A chi si aggiudicherà il primo premio e a chi, come capita sempre, sarà premiato successivamente dagli ascolti. Comunque vada: Viva Sanremo!