I sindaci delle città della diocesi di Nocera Sarno hanno espresso solidarietà al vescovo Giudice per i manifesti funebri “gesto barbaro”
I sindaci delle città che rientrano nell’ambito della diocesi di Nocera Sarno, hanno manifestato la loro solidarietà al vescovo Giuseppe Giudice dopo l’affissione la notte scorsa, di centinaia di manifesti funebri che ne annunciavano la morte.
Dopo i messaggi di vicinanza del sindaco di Pagani, Lello De Prisco, del collega di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano, è arrivata la solidarietà del sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora e del sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano. A cui si sono aggiunti i messaggi dei sindaci Manlio Torquato, Cristofaro Salvati, Carmela Zuottolo, Pietro Pentangelo.
“Esprimo la mia più ferma condanna rispetto agli atti intimidatori ed offensivi espressi tramite un vergognoso manifesto pubblico nei confronti di Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera Sarno, cui esprimo la più profonda vicinanza e solidarietà personale e delle amministrazioni pubbliche che ho l’onore di rappresentare”, ha dichiarato Pagano. “La pace si conquista con la democrazia e il dialogo, questi comportamenti portano sicuramente in direzioni diverse. Stiamo vivendo un momento storico complicatissimo, non possiamo perciò permetterci di perdere la calma”, ha concluso il sindaco di Roccapiemonte.
“Esprimiamo condanna per i manifesti affissi contro il vescovo della Diocesi per la decisione assunta in merito alla sospensione delle processioni per la settimana santa. – ha dichiarato Manlio Torquato, sindaco di Nocera Inferiore – Sono decisamente di cattivo gusto e in contrasto con lo spirito religioso che dovrebbe animare ogni buon fedele anche quando dissente dalle decisioni delle autorità ecclesiastiche”.
“In qualità di sindaco di Scafati, e a nome di tutta la comunità che rappresento, – ha scritto in una nota Cristofaro Salvati – intendo esprimere profonda indignazione per il vergognoso manifesto comparso questa mattina in alcuni comuni dell’Agro quale atto intimidatorio ed offensivo nei confronti di S.E. Mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, a cui va la mia personale solidarietà e quella della mia città. Non si possono tollerare simili comportamenti, qualsiasi siano le motivazioni da cui scaturiscono. Il rispetto per le Istituzioni ed il dialogo tra Chiesa e Società civile sono valori fondanti della nostra democrazia e vanno sempre tutelati, soprattutto in una fase storica così difficile come quella che stiamo vivendo”.
Il sindaco di San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo, ha condannato “la campagna di discriminazione che, in queste ore, vede bersaglio il vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Lo stop alle processioni nell’Agro, nei prossimi mesi, non giustificano toni violenti e azioni macabre, come i manifesti funebri comparsi in tutto il comprensorio. Al Pastore della Chiesa dell’Agro va tutta la mia solidarietà di sindaca e di cattolica”.
Il sindaco Pietro Pentangelo, a nome e per conto della comunità di Corbara “esprime solidarietà a Sua Eccellenza il Vescovo Monsignor Giuseppe Giudice che è stato vilmente attaccato con dei manifesti affissi nell’Agro . Un attacco deprecabile che non può essere accettato e va condannato senza mezzi termini. Non sono accettabili le parole ed offese scritte in quel manifesto. Sono altre le modalità con le quali esprimere contrarietà rispetto a scelte compiute. Pur consapevoli delle difficoltà e condizioni in cui versa la filiera degli operatori commerciali e di quanti lavorano nel settore di eventi è da condannare senza mezzi termini il metodo utilizzato contro la scelta compiuta dalla Diocesi di prorogare il divieto delle processioni religiose”.
Mario Polichetti, vice coordinatore regionale dell’Udc, ha sottolineato che “qualsiasi decisione sulle processioni nell’Agro non può accettare intimidazioni e minacce macabre. Procura e forze dell’ordine diano un volto ai responsabili di questo vergognoso episodio che mette solo in cattiva luce la grande dignità dei fedeli di tutto il comprensorio. Quei manifesti funebri offendono tutti. C’è modo e modo di dissentire contro una scelta che, per molti, può essere sbagliata. Chiedo alle forze politiche del territorio di fare quadrato attorno a monsignor Giudice. Si attivi subito un tavolo di confronto sulle processioni e si individui una linea comune per i prossimi mesi. I violenti non possono averla vinta”.
“In qualità di responsabile provinciale dell’ Arciconfraternita di Santa Filomena e a nome dei devoti della cappella di Santa Filomena di Nocera Superiore – ha dichiarato Raffaella Ferrentino – esprimo tutta la mia solidarietà a monsignor Giuseppe Giudice per il vile gesto subito. Tale atto diffamatorio va immediatamente condannato per l’ alto contenuto oltraggioso. La fine dell’ emergenza covid non ha determinato la fine della pandemia, per cui il pericolo è sempre in agguato. Le doglianze degli esercenti che vivono le feste patronali, possono seppur essere condivise, non espresse però con l’odio e la tracotanza. Ho sempre detto che il dialogo è lo strumento che allontana il diavolo e ci rende comunità.