Nel corso delle operazioni, i carabinieri del Nas hanno sequestrato una tonnellata di alimenti. Tre le attività commerciali chiuse
Oltre duecento chili di alimenti non tracciati sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas in un negozio di alimentari nell’Agro nocerino sarnese che è stato sottoposto a chiusura per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. I militari, nel corso dei controlli, hanno constatato l’inutilizzabilità dei bagni e spogliatoi, carenza di pulizie, promiscuità fra prodotti alimentari e materiali vari. L’operazione, condotta dal comando carabinieri per la Tutela della Salute, si inserisce nell’ambito della campagna per il contrasto delle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale.
Le operazioni portante avanti hanno visto nel mirino dei Nas grossisti e distributori di alimenti etnici importati verificandone la tracciabilità dei prodotti. Numerose le ispezioni effettuate nelle province di
Salerno, Avellino e Benevento che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in dieci esercizi, di cui tre chiusi “ad horas”. Sequestrati oltre una tonnellata di alimentari ittici, carnei e vegetali, ritenuti non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, per un valore commerciale stimato in 20 mila euro, segnalando il tutto alle Autorità sanitarie competenti.
Oltre al blitz messo a segno nell’Agro, i Nas hanno chiuso per irregolarità altre due attività commerciali. Un ristorante nel Cilento, sequestrando 600 kg di alimenti privi delle indicazioni sulla tracciabilità, e un panificio della Valle Caudina, sequestrando oltre 200 kg di alimenti privi di indicazioni sulla tracciabilità. I motivi sono i medesimi, precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali. Nelle tre province, infine, sono stati sottoposti all’istituto della diffida un’attività di “importexport”, quattro rivendite di alimenti etnici, un supermercato e un ristorante, affinché provvedano alla risoluzione di lievi criticità.