Sotto accusa le bici elettriche dotate di acceleratore. “Vanno sequestrate”. Ma anche la cattiva educazione. E c’è chi inizia a disertare l’isola pedonale. “Mi mette l’ansia”
Sequestro delle biciclette elettriche dotate di acceleratore, maggiore sorveglianza nella Ztl, provvedimenti disciplinari nei confronti dei caschi bianchi che non faranno rispettare le regole, in particolare il divieto di girare in bici e giocare a pallone. E’ scritto nella nota che il sindaco di Nocera Inferiore ha inviato al comandante della polizia locale.
E’ la risposta dell’amministrazione comunale alle proteste dei cittadini accerchiati nell’isola pedonale. Bande di ragazzi l’hanno trasformata in pista su cui sfrecciare mettendo a repentaglio l’incolumità dei passanti, soprattutto dei bambini che giocano in piazza Diaz e piazza del Corso. Manlio Torquato ha anche chiesto al comandante Giuseppe Contaldi di censurare il comportamento di due vigilesse che giovedì sera non hanno fatto nulla mentre davanti al municipio sfrecciavano decine di biciclette.
Sui social, intanto, i cittadini continuano a protestare. “Altro che bici, sono dei motorini e vanno sequestrate. E i vigili vedono facendo finta di nulla”. Da via Matteotti, passando per piazza Diaz, piazza Amendola e lungo il corso Vittorio Emanuele sino a piazza del Corso è uno sfrecciare continuo di biciclette dagli penumatici “over size”, massicce nel telaio e, soprattutto veloci.
“Ma sono anche silenziose per cui non ti accorgi della loro presenza”, ha detto Biagio Bevilacqua. “La bici elettrica a pedalata assistita – spiega Nello Carbonara – non incorre in nessuna sanzione ma se viene montato l’acceleratore funziona evitando la rotazione delle pedivelle e diventa, nei fatti, un mezzo fuori legge, un motorino e bisogna metterlo in regola con targa ed assicurazione. Codice della strada alla mano deve essere sequestrata. Perché non si fa?”.
“Un comportamento che purtroppo – ha detto Vito Attianese – è frequente. I vigili non fanno nulla nei confronti di spericolati ciclisti o ragazzini che prendono a pallonate le persone. E noi cittadini siamo impotenti perché dobbiamo lottare anche contro la cattiva educazione dei giovani che magari ti rispondono male o interviene un genitore e si rischia la rissa. Purtroppo non c’è più rispetto per le persone e per le regole. Per questo motivo ci vogliono interventi mirati, anche per iniziare a dare l’esempio”.
Gli incidenti non mancano. “Mia figlia – racconta Marianna Amore – è stata investita da un adulto in bici che sfrecciava in piazza Diaz assolutamente incurante della mia piccola che mangiava un gelato. L’uomo, nel tentativo di frenare, è caduto sulla bambina. Il Signore ci ha messo la mano. Per fortuna per mia figlia soltanto dei lividi e tanto spavento”.
“Mia moglie e mio figlio, mentre attraversavano via Matteotti – è il turno di Domenico Siniscalchi – stavano per essere violentemente investiti da un quindicenne che sfrecciava a tutta velocità con una bici, impegnato in una gara con un suo amico anch’esso lanciato in piena Ztl. È stato un vero miracolo che, a un metro da loro, il ragazzo è riuscito a frenare, sterzare ed evitarli. L’ho richiamato, ha fatto spallucce e se n’è andato in piazza. Ho chiamato al telefono i vigili urbani, anche loro hanno fatto spallucce, nessuno poteva intervenire perché impegnati in una processione. Ci si rende conto che, prima o poi, qualcuno si farà veramente male?”.
“Anche al corso – dice Bruno Franco – una ruota della bici guidata da un imbecille che sfrecciava a zigzag mi è passata su un piede. Aspettiamo solo l’incidente e poi diremo che era inevitabile”. C’è chi invece giustifica la presenza di bici, elettriche o meno, e di bambini che giocano a pallone per la mancanza di parchi gioco. “A Nocera non c’è nulla, dove devono giocare i bambini?”, si chiede Lucia Consalvo. “Di certo – rilancia Nello Carbonara – non possono tirare pallonate in faccia alla gente oppure correre in bici facendo anche gli equilibristi. CIn piazza non si può giocare. Ci sono divieti e, piaccia o no, devono essere rispettati”.
In tanti ora iniziano a disertare la zona del passeggio. “E’una vergogna – racconta Rosanna Attianese – lo dicevo giorni fa con mio marito. Mi chiese di fare una passeggiata in centro. Gli ho risposto, vuoi farmi venire l’ansia con tutte quelle bici che sfrecciano e quei monopattini?”.
Ma le proteste non riguardano soltanto la Ztl. “Nelle ore notturne la città si trasforma in una grande pista automobilistica per moto e auto – racconta Patrizia Papi – come in via Roma dove i mezzi sfrecciano incuranti del rumore e delle norme di sicurezza”. “Purtroppo rispetto ed educazione zero. Parlare è inutile”, dice rassegnato Vincenzo Esposito.