Sono risultate negative al tampone le due gemelline nate ieri a Nocera Inferiore da genitori positivi. I carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche all’Umberto I e al policlinico di Napoli
Le due gemelline nate premature ieri all’ospedale di Nocera Inferiore non sono positive al Covid. Al contrario dei genitori. La notizia è arrivata questa sera facendo tirare un respiro di sollievo al primario di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, Ignazio Franzese. Il medico ha immediatamente telefonato al suo collega dell’ospedale di Avellino dov’è ricoverata l’altra neonata. Le due bambine, infatti, dopo l’intervento di rianimazione, sono state separate, nella Tin di Nocera c’è un solo posto Covid. Era morto subito dopo il parto, nonostante i tentativi dei medici, il maschietto. “Ora – ha detto Franzese – possiamo lavorare con maggiore serenità. Speriamo che tutto proceda per il meglio per ridare le due bambine alla famiglia già provata da un evento così difficile”.
Intanto è stata aperta un’indagine da parte della procura della Repubblica che ha fatto sequestrare tutti i documenti sanitari che hanno caratterizzato una vicenda dolorosa e tutta da definire. I carabinieri questa mattina sono stati in ospedale chiedendo ai responsabili di ginecologia e pediatria le cartelle cliniche. Sequestrate anche le registrazioni audio dei colloqui intercorsi, tramite la rete di emergenza del 118, tra i medici dell’ospedale di Nocera e i colleghi del policlinico di Napoli. La famiglia intende verificare se sono stati rispettate tutte le norme assistenziali.
I dubbi sono tanti: dall’arrivo della donna, una 35enne di Nocera Inferiore, che aveva in grembo i tre gemellini, al suo trasferimento al secondo policlinico di Napoli, punto nascita Covid regionale, al rifiuto di assisterla per mancanza di posti letto, al suo rientro a Nocera, il parto e la morte del maschietto.
Nei corridoi dell’Umberto I si parla con insistenza di quanto successo a Napoli ed in particolare aver rimandato indietro una donna incinta di tre gemelli in travaglio, con contrazioni frequenti e che aveva necessità di essere assistita. “Prima faccio partorire la donna, poi decido dove e come sistemare lei e i bambini, questa sarebbe stata la prassi più corretta” ha ribadito un medico della Tin. La mamma delle due gemelline è assistita in isolamento in una stanza del reparto di ginecologia diretto dal primario Andrea Lupi. Il marito, anche lui ammalato di Covid-19, è in quarantena nella sua abitazione al centro di Nocera Inferiore. Positivo al tampone era risultato anche il nonno paterno.