Tre impiegati sono stati arrestati dai carabinieri, prendevano soldi per assegnare case popolari. Sequestrati 11 alloggi
Tre persone, tra cui un dipendente dell’Agenzia regionale per l’edilizia popolare, un impiegato dell’ex Istituto autonomo delle case popolari ed un ex dipendente della stessa azienda, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Salerno su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno che ha accolto la richiesta della procura della Repubblica di Salerno guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli. Sono accusati di aver assegnato illecitamente e dietro compenso in danaro, case popolari a famiglie che non ne avevano diritto.
Nei guai anche le persone che avevano usufruito delle case che dovranno lasciare entro 60 giorni, sono accusate di corruzione e invasione di edifici. Per ottenere gli appartamenti avrebbero versato ai tre impiegati somme comprese tra i 2 e 4 mila euro. Gli appartamenti finiti nell’inchiesta sono undici e si trovano nei comuni di Salerno, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Fisciano, Eboli, Campagna, Pontecagnano Faiano e Vallo della Lucania.
Gli impiegati finiti agli arresti domiciliari sono Giovanni Scafuri, responsabile fino al dicembre 2021 dell’Unità operativa complessa inquilinato di Acer; Pasquale Petrillo, già dipendente dell’Iacp; Armando Del Giorno, ex dipendente Acer. I reati contestati ai tre sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, accesso abusivo ad un sistema informatico e falsità commessa da pubblici impiegati.
Le indagini erano partite nel giugno del 2021 e portarono il 30 novembre dello stesso anno all’arresto di Scafuro mentre, vicino ad un albergo di Mercato San Severino, riceveva da una coppia di coniugi 1.500 euro in contanti quale acconto dei complessivi 3.000 concordati per ottenere una casa. Dopo tale episodio, Scafuro venne immediatamente licenziato dall’Acer.
L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, vedeva in Del Giorno l’incaricato di intrattenere i rapporti diretti con le persone interessate a ottenere un alloggio. Esse venivano indirizzate a Petrillo, il quale grazie al suo lavoro in Iacp avrebbe favorito gli accordi con Scafuro che materialmente avrebbe assegnato le case manomettendo il sistema informatico di gestione degli immobili.