La proposta è dei sindaci di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, “la caserma Libroia sia un Covid residence”
In una sola settimana in provincia di Salerno i positivi al Covid sono raddoppiati. La situazione è diventata complessa con un forte aumento della pressione sul sistema sanitario che rischia il collasso. In difficoltà gli ospedali Ruggi di Salerno e l’Umberto I di Nocera. Tutti i posti Covid sono esauriti. Si cercano strutture alternative anche nelle cliniche private, ma si pensa anche alle caserme. Va in questo senso la proposta dei sindaci di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte che rientrano nel bacino di competenza del Distretto sanitario 60.
In una nota congiunta Manlio Torquato, Giovanni Maria Cuofano, Paola Lanzara e Carmine Pagano hanno inviato una proposta al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con la quale lo invitano a valutare la possibilità di allestire un “Covid residence” nella caserma Libroia di Nocera Inferiore. “La struttura individuata – scrivono i sindaci – potrebbe ospitare pazienti covid che abbisognano di un periodo di isolamento perché positivi. L’operazione si inserisce nell’obiettivo di alleggerire il carico delle strutture ospedaliere, concentrandole per i casi più gravi”. “E’ auspicabile – precisa Cuofano – che la Regione formuli la proposta in modo che ci sia un accordo tra il ministero della Difesa, proprietario della caserma, e il ministero della Salute”. Attualmente la caserma Libroia ospita il 45º Battaglione Trasmissioni che fa parte del 46º Reggimento Trasmissioni Vulture. I militari ne occupano soltanto una minima parte.
I sindaci hanno anche sottolineato a necessità di accelerare la messa in funzione dell’apparecchiatura per processare i tamponi nel laboratorio dell’ospedale Umberto I. Intanto il sindaco Cuofano ha firmato un’ordinanza con la quale chiede ai cittadini ammalati di Covid-19 di comunicargli con una mail la loro positività. “Questa misura si è resa necessaria per superare le difficoltà dell’elaborazione dei dati da parte dell’Asl Salerno e avere un monitoraggio continui sull’andamento del contagio in città”, ha spiegato Cuofano.
La proposta non è nuova. Era stata formulata la scorsa primavera ma non ha avuto nessun riscontro, sicuramente un progetto complesso che vede in campo di versi attori a parte i costi per rendere i padiglioni, oggi vuoti, pronti ad ospitare degli ammalati. Forse era, ed è, più fattibile l’idea, sempre avanzata durante la prima fase della pandemia, di realizzare un ospedale da campo con il supporto della Croce Rossa.