L’app è stata adottata dal Comune di Nocera Inferiore per allertare via telefonino i cittadini per un possibile rischio, dall’allerta meteo allo straripamento dei fiumi. In tre giorni ci sono stati 500 download
Ci ha pensato il team di LibraRisk a sciogliere i legittimi dubbi sulla violazione della privacy. L’applicazione tecnologica aveva fatto nascere numerosi dubbi tra i fruitori.
Come a Maurizio Califano. “Il problema – ha sottolineato – è che l’app vuole necessariamente accedere ai contatti, alle cartelle private ed ai contenuti multimediali. Non mi sembra corretto”. Dubbi come questi sono stati tantissimi tanto da spingere l’amministrazione comunale a chiedere chiarimenti all’azienda bresciana che ha prodotto l’app.
“LibraRisk – si legge in una nota del team che segue l’applicazione – non ha accesso ai contatti che rimangono totalmente coperti da privacy e nemmeno alle foto. La app chiede autorizzazione ad accedere ai contatti in rubrica perché, attraverso la funzione Piano Familiare, l’utente può pre-selezionare, fra i suoi contatti, quelli che ritiene possano essere interessati a un re-inoltro automatico, via sms, delle notifiche che si ricevono tramite la piattaforma. La app deve quindi poter interagire con la rubrica, ma noi non acquisiamo nessuna informazione in essa contenuta”.
“L’accesso alle foto è necessario perché LibraRisk contiene contenuti multimediali, per esempio, le immagini sulle aree a rischio, che vengono salvati sul cellulare e, in particolare, nella sezione multimedia dello smartphone. Non acquisiamo alcun dato o informazione dell’utente e non veniamo assolutamente in possesso delle sue fotografie”.
“Infine – continua la nota – la app chiede l’autorizzazione ad inviare notifiche all’utente che può decidere se dare l’autorizzazione per ricevere le informazioni di rischio oppure negarla e, in quel caso, non riceverà i messaggi veicolati da LibraRisk su allerte di protezione civile o avvisi del Comune”.
L’applicazione è stata adottata dall’amministrazione Torquato per rendere la comunicazione del rischio come frane, allerta meteo, esondazioni, più immediata ed efficace. Insomma l’allarme arriva via telefonino, oggetto da cui ormai non ci si riesce più a separare. In tre giorni circa 500 hanno scaricato l’app.