Vince il concorso ma viene depennato dalla graduatoria per gravi reati a suo carico, non li aveva dichiarati nella domanda di partecipazione
Vince il concorso al Comune di Nocera Inferiore ma viene eliminato perché gli uffici hanno scoperto carichi penali pendenti a suo carico, in particolare l’associazione per delinquere. La procedura concorsuale è quella che riguardava la copertura di quattro posti a tempo pieno e indeterminato di istruttore amministrativo contabile, categoria C1, da destinare al Settore economico finanziario. La graduatoria definitiva era stata approvata dal Comune il 24 dicembre scorso e la persona espulsa era risultata vincitrice del concorso.
Ma i controlli effettuati dagli uffici comunali hanno evidenziato i carichi pendenti di una tipologia di reati che sono un elemento ostativo all’assunzione in un’amministrazione pubblica. La scoperta è arrivata quando sono stati richiesti alle competenti cancellerie delle Procure della Repubblica i certificati del casellario giudiziario e dei carichi pendenti per verificare l’assenza di condanne penali “che non ostino alla stipula del contratto di lavoro pubblico, così come il candidato aveva dichiarato al momento della domanda di partecipazione al concorso”. Dalle verifiche svolte dal Servizio del personale del municipio, sono emerse circostanze che non hanno consentito l’assunzione e, in particolare, il rinvio a giudizio per associazione per delinquere e esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse.
Il 28 gennaio scorso l’amministrazione comunale aveva provveduto a informare il candidato delle novità emerse dal certificato penale, invitandolo a presentare eventuali osservazioni. La risposta è arrivata tramite una mail ma è stata ritenuta non sufficiente per cui si è provveduto alla prosecuzione del procedimento di espunzione, termine tecnico che vuol dire che il candidato viene eliminato dalla graduatoria e non può essere assunto.
Nel provvedimento adottato dal dirigente al Settore Affari istituzionali e generali, la dottoressa Silvia Esposito, si legge, tra l’altro, che “tale tipologia di reato comporta un riverbero negativo all’immagine dell’Amministrazione” e che “in alcuni casi, anche il solo rinvio a giudizio per il titolo di reato in questione è impeditivo della costituzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione”.