Blitz in una fabbrica conserviera di Nocera Superiore, sequestrate 821 tonnellate di pomodoro egiziano pronto per essere confezionato
Il concentrato di pomodoro proveniva dall’Egitto, un quantitativo enorme, 821 tonnellate per un valore di mercato superiore al milione di euro. Era stoccato in migliaia di fusti metallici contenenti ognuno mediamente 250 kg di prodotto. E stava per essere lavorato e confezionato, solitamente in barattoli e tubetti di diversi formati, per essere successivamente collocata sul mercato, prevalentemente estero, sempre come doppio o triplo concentrato di pomodoro. A scoprire la frode alimentare sono stati i carabinieri del Reparto tutela agroalimentare che hanno effettuato delle indagini in una nota azienda conserviera di Nocera Superiore.
L’indagine, denominata “Scarlatto due”, è coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Nocera, guidata dal procuratore Antonio Centore e alla quale ha concorso anche l’Aliquota Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria. I militari hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dal pubblico ministero Angelo Rubano e convalidato dal giudice per le indagini preliminari Daniela De Nicola. Il sequestro ha evitato che il prodotto alimentare venisse immesso sul mercato.
Secondo gli inquirenti il concentrato di pomodoro potrebbe essere contaminato da pesticidi, presenti in misura maggiore a quanto normativamente consentito, sussistendo così il concreto rischio di nocività per la salute umana. La Procura ritiene che l’ingente materiale sequestrato è ciò che resta di una partita di semilavorato ben più cospicua. Infatti è stato accertato che già alcune centinaia di tonnellate sono state commercializzate in Paesi dell’Unione Europea ed extra europei.
Campioni del materiale sequestrato sono stati inviati per le analisi presso laboratori specializzati. I due fratelli, titolari dell’azienda, sono stati denunciati sia per frode in commercio che per commercio di sostanze alimentari nocive. L’operazione “Scarlatto due”, condotta in un’area tradizionalmente dedita alla trasformazione alimentare conserviera, si inquadra in una più estesa campagna di prevenzione e repressione delle condotte illecite nel comparto agroalimentare, settore trainante dell’economia nazionale ed ancor più rilevante nel periodo emergenziale.
Essa segue di poche settimane un’altra significativa attività investigativa condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, (operazione “Scarlatto”), sempre nel settore conserviero ed a protezione degli interessi dei consumatori, che ha visto il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro di provenienza estera, fraudolentemente inserito nel ciclo produttivo per realizzare conserve alimentari illecitamente commercializzate come “pomodoro 100% toscano”