Non è servito l’uso della forza, “ma fatemi vivere con i miei nipotini”. Individuata una soluzione. Il sindaco Cuofano “fermezza e solidarietà”
Ha lasciato quei locali che da anni erano diventati la sua casa. Nessuna resistenza a patto che “continui a vivere con i miei nipotini”. E l’amministrazione comunale di Nocera Superiore, pur nella fermezza della decisione assunta, ha individuato per la famiglia sgomberata “dignitose misure di accoglienza ed abitative di sostegno, considerata la presenza di minori all’interno del nucleo”. Era l’atto più delicato nello sgombero del vecchio macello comunale avvenuto questa mattina.
“Le operazioni – si legge in una nota – sono avvenute in maniera serena, alla presenza dei carabinieri, del presidio medico assistenziale della Croce Rossa, della polizia municipale, degli operatori dell’Ufficio Sociale e dell’Ufficio tecnico del Comune di Nocera Superiore”.
L’immobile è di proprietà comunale. Era da tempo occupato da una famiglia che da tempo non aveva più i titoli per risiedervi. Dopo i lavori di riqualificazione sarà la sede della polizia municipale e della protezione civile.
“Lo Stato c’è – ha detto il sindaco Giovanni Maria Cuofano – attraverso la sua autorevolezza nel chiedere il rispetto della legge e delle regole senza dimenticare l’aspetto umano nel gestire il disagio e la fragilità delle persone. Oggi riconsegniamo alla comunità un immobile pubblico oggetto di una gara d’appalto già aggiudicata e di un lavoro di riqualificazione che lo porterà a diventare il nuovo comando di polizia municipale. Ringrazio quanti sono intervenuti stamattina sul posto per assicurare il regole e sereno svolgimento di tutte le operazioni”.