Venerdì mattina in prefettura l’incontro per risolvere il blocco della linea ferroviaria. Intanto i pendolari propongono soluzioni ai disagi
Spostare da Nocera Inferiore a Cava de’ Tirreni l’ultima fermata dei treni provenienti da Napoli per venire incontro a tanti viaggiatori. E’ una delle proposte avanzate dal Gruppo pendolari Linea storica per fronteggiare il momento critico dovuto dalla brusca interruzione del passaggio dei convogli sulla linea storica Napoli-Nocera-Salerno all’altezza di Vietri sul Mare. “Una soluzione – ha spiegato Alfonso Tulipano – che andrebbe in soccorso dei viaggiatori che abitualmente utilizzano il treno partendo da Nocera Superiore e Cava de’ Tirreni”. Soluzione che mitigherebbe il disagio dei pendolari che partono dalle due città che, per spostarsi, hanno dovuto ricorre ad auto e bus. Scelta obbligata, dunque, dalle notevoli e vistose conseguenze, con enormi ripercussioni sulla viabilità (traffico in tilt soprattutto nelle ore di punta) e aumento delle polveri sottili, fattore non certo di poco conto.
Secondo la proposta, dunque, i bus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia, partiranno dalla città metelliana per raggiungere Salerno. Viceversa chi è diretto verso Napoli, utilizzerà il bus da Salerno per raggiungere Cava per poi salire sul treno e proseguire il viaggio. Soluzioni che saranno vagliate venerdì mattina in prefettura a Salerno. All’incontro prenderanno parte i vertici di Rete ferroviaria italiana e il presidente della commissione regionale Trasporti, Luca Cascone. “E’ necessario agire con metodo – ha chiarito il consigliere regionale – conosciamo prima i tempi della messa in sicurezza per prendere le dovute decisioni. La tempistica dei lavori è fondamentale”.
“Ripristinare in maniera immediata tutte le corse ferroviarie soppresse negli ultimi giorni lungo la tratta Nocera Inferiore-Napoli Campi Flegrei in entrambi i sensi”. E’ la richiesta fatta dal comitato Pendolari Nocera e Linea Storica durante l’assemblea di ieri sera. “Le soppressioni dei treni – ha osservato Antonioluigi Villani – hanno prodotto forti disagi, come il notevole e intollerabile allungamento dei tempi di viaggio, l’affollamento esagerato del trasporto su gomma con evidenti rischi per la sicurezza dei passeggeri: in definitiva l’ulteriore sensibile peggioramento delle condizioni di vita dei pendolari”. Dunque, le due realtà che rappresentano i tanti pendolari di un bacino di utenza di quasi un milione di abitanti, condividono lo stesso indirizzo. Ora sta a Regione, Trenitalia e Rete ferroviaria italiana trovare la giusta quadra.