D’Ambrosio, ex sindacalista della Cgil, lasciò gli studi a 13 anni, è tornato a scuola per l’invito lanciato da Berlinguer prima di morire
di Nello Ferrigno
“Studiate, studiate, studiate”. Enrico Berlinguer queste parole le ha ripetute diverse volte a Padova nel suo ultimo comizio prima della morte, era il 7 giugno del 1984, rivolgendosi ai tanti lavoratori che affollavano Piazza della Frutta. Ad applaudire uno dei leader storici e più carismatici del Partito Comunista Italiano c’era anche Vincenzo D’Ambrosio, operaio tessile e sindacalista della Cgil alle Manifatture Cotoniere Meridionali.
All’epoca D’Ambrosio aveva 40 anni, in parte vissuti nello stabilimento Mcm di Angri, la sua città, altri nella fabbrica di Nocera Inferiore. Molte energie le ha consumate per organizzare assemblee, marce, cortei e occupazioni, proteste che hanno segnato la lotta operaia del tempo quando l’Agro nocerino sarnese era un polo manifatturiero con le sue centinaia di ciminiere. Erano fabbriche che producevano l’oro rosso del pomodoro, le macchine che le stesse aziende utilizzavano per trasformare i prodotti orticoli, la pasta, i prodotti tessili.
D’Ambrosio lasciò gli studi a 13 anni, il tempo necessario per prendere il diploma di terza media. Poi a capofitto nello stabilimento e nelle assemblee dei lavoratori. Andato in pensione non ha mai dimenticato l’appello di Berlinguer, quelle parole gli ronzavano in testa “studiate”. Ma il tempo a disposizione non era tanto per una famiglia numerosa che aveva creato con la moglie Anna Giovanna: cinque figli, tre femmine e due maschi. L’anno scorso, però, è stata la figlia Angela a dargli la dritta, “puoi tornare a studiare e completare il ciclo di studi, facciamolo insieme”.
La scuola per adulti
Anche lei, oggi 50 anni, aveva interrotto gli studi che voleva riprendere per diplomarsi all’Alberghiero. Papà Vincenzo, gentile nei modi e con uno spirito combattivo del tutto simile a quello di quando era più giovane, non se lo fa ripetere due volte. Preparano entrambi l’iscrizione al Cpia, il Centro provinciale istruzione adulti di Salerno, la scuola che fa capo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Il Cpia – ha spiegato la preside Mariella Montuori – costituisce il punto di riferimento istituzionale per il coordinamento e la realizzazione di azioni destinate alla popolazione adulta per favorire l’innalzamento dei livelli di istruzione e consolidamento delle competenze chiavi per l’apprendimento permanente”. Ora Vincenzo e Angela si preparano all’ultimo step per chiudere il biennio. “Ho iniziato le lezioni – ha detto l’ex sindacalista – il 18 ottobre scorso, il giorno del mio compleanno. Non potevano farmi un regalo migliore”.
“Ho sempre desiderato – ha continuato Vincenzo – arricchire il mio bagaglio culturale, sono assetato di sapere. E non potrò mai dimenticare le parole dette dall’onorevole Berlinguer che continua a essere il mio faro”. D’Ambrosio non nasconde che quando ascoltò quelle parole “mi sono vergognato di non aver continuato la scuola”. Ma ora l’ex operaio sta riparando all’errore di gioventù. E lo sta facendo con grande profitto e serietà. Tre volte a settimana prende l’automobile per recarsi a Nocera, le lezioni si tengono il pomeriggio nell’ex plesso Genovesi Li Pira del Terzo Istituto Comprensivo.
“Bravissimo studente”
“È uno studente modello – racconta uno dei docenti, Danilo Guariniello – sempre attento e pronto anche a richiamare i suoi compagni quando fanno un poco chiasso”. La platea scolastica è molto varia, non solo anziani o giovani che hanno lasciato gli studi ma anche cittadini stranieri ed extracomunitari che devono essere alfabetizzati per ottenere il permesso di soggiorno. Seguono lezioni di italiano, inglese, storia, matematica e di educazione finanziaria.
Il Cpia di Salerno ha diverse sezioni disseminate nel territorio provinciale, oltre che nella città capoluogo le sedi sono a Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Eboli e Vallo della Lucania. Ci sono anche aule nel carcere di Fuorni, Eboli e Vallo della Lucania. Gli iscritti non mancano, lo scorso anno erano oltre 1.200. Alcune volte ci sono problemi di spazio con le scuole che ospitano le lezioni serali. “Non solo a Vallo della Lucania ma ora anche a Nocera – ha spiegato la preside – ma sono sicura che il sindaco Manlio Torquato troverà una soluzione”.