Frate Agnello Stoia nominato parroco della basilica di San Pietro a Roma. La gioia del francescano nell’apprendere la notizia
Sarà un frate nocerino a ricoprire il ruolo di parroco della basilica di San Pietro a Roma, il tempio della cristianità mondiale. È frate Agnello Stoia. Lo ha annunciato lui stesso mentre ieri celebrava la messa nella chiesa dei Santi XII Apostoli sempre a Roma. Qui vi è rimasto otto anni. Dal 29 giugno guiderà, invece, la basilica di San Pietro. “Cari fedeli – ha detto il frate – vado via ma non molto lontano da qui, resterò a Roma ma sarò nella Città del Vaticano, a San Pietro”. Il religioso non nasconde la sua gioia nell’aver appreso la notizia.
È stato un fine settimana intenso per frate Agnello. Venerdì era a Nocera, al convento di Sant’Antonio dove si è tenuto il Capitolo provinciale per nominare il Ministro Provinciale, è stato rieletto padre Cosimo Antonino. Poi è tornato a Roma. Subito dopo la celebrazione il religioso si è messo in macchina per rientrare in Campania, a Montella, dove nel convento si sono celebrati i 90 anni di Nannina, una delle veterane della Piana di Folloni e di san Francesco dove il frate ha vissuto 19 anni. “Sono frastornato per tanta grazia e tanto affetto – ha detto frate Agnello Stoia – vado a dormire sereno e sazio di quanto bene il Signore ha fatto scorrere. Soprattutto per il bene passato attraverso il cuore e le mani di chi ha operato nel silenzio perché tutto si svolgesse nel migliore dei modi”.
“Sono state giornate lunghe e intense – ha continuato – risvegliarsi a Roma dopo un lungo viaggio da Nocera, dopo il Capitolo provinciale, e dormire nel profondo silenzio del Convento di Montella: un ping-pong tra la Campania e il Lazio nello spazio di poche ore e di tanti chilometri. Ma non è di una stanchezza fisica che intendo parlare, quanto piuttosto delle intense emozioni vissute in queste poche ore”. Poi ha raccontato la gioia del pranzo consumato con alcuni poveri che aveva invitato per l’ultima messa nella chiesa dei Santi Apostoli, “che volevano salutarmi”.
“Hanno preparato il pranzo – ha spiegato il frate – le mamme di alcuni ragazzi con cui ho iniziato una bellissima esperienza con il catechismo. Poi sono arrivate tutte le altre richieste e a Santi Apostoli siamo diventati un popolo. Ma tutto è iniziato accogliendo insieme, mamme, ragazzini e i poveri in parrocchia. Era famoso il pranzo mensile a Santi Apostoli per come si mangiava bene”.
“E’ stato bello ringraziare tutti con affetto, le famiglie con i loro bambini cui abbiamo dato un biscotto a forma di agnello. Ed è stato bello ricevere dei significativi doni da parte del Centro di Ascolto, un paio di sandali e una icona della moltiplicazione dei pani e dei pesci, come dalla Comunità parrocchiale, una bici elettrica, corredata di biglietti con tante pecore e agnelli, giusto perché il destinatario non si confondesse”, ha concluso fratello Agnello.