Il film è Passpartoù di Lucio Bastolla. Con Veronica Maya che debutta al cinema. Nelle sale dal 18 luglio
Ceraso, piccolo borgo nel Parco del Cilento, si prepara a vivere la stessa esperienza di Santa Maria di Castellabate grazie ad un film divertente ed ironico
Lucio Bastolla, regista e attore, debutta sul grande schermo con il suo primo lungometraggio “Passpartoù – operazione doppio zero” e sceglie di ambientare tutta la vicenda proprio tra il meraviglioso paesaggio della Costiera Amalfitana, Marina di Camerota, il piccolo borgo di Ceraso e Napoli. Il Sud e i suoi paesaggi suggestivi al centro della storia che vede come protagonisti Veronica Maya, per la prima volta al cinema, Giacomo Rizzo, Maurizio Mattioli, Gianni Parisi, Emiliano De Martino e lo stesso Bastolla.
Il borgo di Ceraso, situato nel Parco del Cilento, è il cuore della trama del film, Don Cataldo (Gianni Parisi) e il Sindaco Nicola Mariotti (Giacomo Rizzo) fanno in modo che tutto scorra in modo tranquillo. Quando il comune emana un bando per la concessione in gestione di un albergo, due amiche, Giulia e Rossella, decidono di partecipare per dare una svolta alla loro vita e coinvolgono due amici Antonio e Umberto.
Al bando però è interessato anche Romolo Perretti (Maurizio Mattioli), un imprenditore romano, mosso da ben altri interessi che, con la complicità del suo fidato segretario cerca di screditare i ragazzi e il Comune facendo scrivere un articolo diffamatorio su un giornale locale.
A Ceraso la vita si complica con l’arrivo di Carlo (Emiliano De Martino), un giovane attore e regista, che deve scontare una condanna ai servizi sociali e che viene chiamato, suo malgrado, a dare supporto ai quattro ragazzi. Tutta la faccenda verrà risolta grazie all’intervento di Valeria (Veronica Maya), capo redattrice di una nota rivista che verrà loro in soccorso.
La commedia di Bastolla, oltre che regalare al pubblico un divertente spaccato di vita quotidiana nel paesino del Cilento, ha un ben preciso scopo. La scelta di ambientare e girare un film al Sud ha delle ragioni care allo stesso regista. “Il piccolo borgo di Ceraso” – dice Bastolla – è la metafora attraverso la quale riscoprire un passato fatto di semplicità e di spontaneità. Non una storia ma tante storie, in cui ogni personaggio compie un cammino che lo porta a riflettere su se stesso in quella genuinità che rivela ai personaggi la loro reale condizione”.
La genuinità della vita, la bellezza delle piccole cose, la spontaneità e la semplicità di un popolo che è sempre rimasto fiero di queste qualità, donano a questa pellicola il messaggio che Bastolla vuole sia chiaro per tutti coloro che anche per poco si avvicinano a questi luoghi: la tranquillità, la spensieratezza e il sorriso sono le uniche cose a cui gli abitanti della Campania non rinunceranno mai. Il film è prodotto da Alfonso Santaniello, una produzione Prism Consulting Srl, distribuito da Conform.