Nel racconto di Giovanna Sica le straordinarie emozioni dell’incontro con i genitori e i ragazzi della Girandola a Nocera Superiore
di Giovanna Sica
Arrivo all’associazione La Girandola che sono le 11 del mattino. È il martedì che precede il Natale 2021. Vincenzo Spagnuolo, vigile del fuoco in pensione e presidente del gruppo, apre la porticina su cui fa bella mostra di sé il logo in ceramica della Girandola. Siamo a Nocera Superiore, Salerno.
Mi accolgono facce sorridenti su cui il sole ricama i suoi raggi. Il sole si infila sotto il gazebo costruito dai genitori della Girandola, e meno male: questa associazione non ha una sede imbastita a cemento e mattoni; se oggi avesse piovuto non avremmo potuto incontrarci. E infatti, nei mesi passati, puntellati dalla pioggia incessante, questi ragazzi sono rimasti sempre a casa, stipati nelle loro camerette.
L’incontro
Qui invece è tutta una poesia. Siamo in un delizioso lembo di terra donato all’associazione -generosamente- dai fratelli Teresa, Antonio e Felice Petti. Qui, ognuno dei dodici ragazzi disabili dell’associazione ha portato un albero a cui ha dato il suo nome. Qui sono stati piantati e raccolti pomodori e altre bellezze. Qui è stata fatta la vendemmia! Laura Milite, vice-presidente, si emoziona moltissimo nel ricordare che hanno pigiato l’uva coi loro piedi, genitori e figli, tutti assieme, anche Moira, che passa le sue giornate in carrozzella, è stata presa in braccio e calata nella tinozza con l’uva.
“L’urgenza di creare un’associazione e di avere un posto in cui riunirci ci sono scoppiate in petto durante la pandemia. Mettetevi nei nostri panni: per noi genitori di disabili è stato molto difficile far capire ai nostri figli che ci era piombata addosso la fine del mondo. Che non si poteva uscire di casa. Che bisogna indossare la mascherina. Che erano vietati gli abbracci” mi spiega Laura, “così, in quei giorni folli, io e Vincenzo decidemmo che dovevamo fare qualcosa”. “Sì” s’inserisce Spagnuolo, “dovevamo assolutamente fare qualcosa per i nostri figli.
Le emozioni
Io e Laura ci mettemmo alla ricerca di un terreno. Ce ne andavamo in giro ai piedi per Nocera Superiore e, ovunque vedevamo terreni abbandonati, chiedevamo informazioni ai contadini confinanti per cercare di risalire ai proprietari, persone che magari non sapevano che farsene di quelle terre lasciate alle ortiche. Poi è arrivata la donazione dei fratelli Petti, e a maggio 2020, appena si è potuto uscire di casa, abbiamo iniziato a strappare via le erbacce da questo giardino per seminare qui le nostre speranze”.
La Girandola ha festeggiato il suo primo compleanno l’estate scorsa, ma ha già realizzato moltissime attività. Semina, raccolto, vendemmia, creazione di opere in ceramica, laboratori teatrali con Andrea Adinolfi, un attore meraviglioso che si prodiga moltissimo per gli esseri speciali.
L’accoglienza che ricevo è caldissima, leggo in faccia alle persone che ho di fronte un grande bisogno di essere viste. Di essere prese in considerazione. Di essere supportate. Oggi non sono venuta alla Girandola da sola. È la prima volta che faccio visita a un’associazione con un’altra persona, di solito siamo io e la mia crostata alla Nutella. Oggi, invece, c’è con me Angela Caso, (moglie di Salvatore Schiano Di Colella, titolare dell’azienda Setablu), che ha portato dei doni ai ragazzi, dei sacchetti con prodotti per la cura personale che i destinatari sono stati felici di scartare. Da una manciata di giorni curo la comunicazione di Setablu, e visto che ho notato subito in azienda una spiccata propensione al dono, ho proposto ad Angela di sponsorizzare la mia visita alla Girandola. Lei ha accettato entusiasta.
Io credo si possano unire risorse, competenze, pensieri e opere di buona volontà. Io non credo che la vita sia divisa in comparti stagni. Dello stesso parere è Pina Pisacane, direttrice di Nuovo Nocera, che il 5 dicembre scorso mi ha parlato di questa allegra tribù, e che, non potendo essere fisicamente con noi oggi, ha mandato una sua collaboratrice, Sara Ferraioli, per aiutarmi a far crescere l’attenzione attorno a questi splendidi fanciulli (Alessandro, Michele, Fabio, Salvatore, Rossella, Moira, Maria, Rosaria, Clelia, Deborah, Francesco, Rita) purtroppo, non tutti presenti, durante la mia visita.
I doni
A me e ad Angela sono state donate due opere in ceramica: porta cellulare e porta tablet. Ma mica solo quelle! In ordine sparso, abbiamo ricevuto molto di più. Le confidenze di madri e padri coraggiosi. La risata contagiosa di Rossella. Lo scambio con Fabio (anche lui come me è uno scrittore!). Il dolce redarguirmi di Francesco che avrebbe preferito la crostata l’avessi impastata subito prima di portargliela e non la sera prima! E poi abbiamo ricevuto una strofa di La Canzone di Marinella da Salvatore, che conosce a memoria tutti i testi di Fabrizio De Andrè. I video realizzati da Luca, un volontario. Gli sguardi benevoli di Michele. I baci di Alessandro che, a quanto pare, ha un debole per le bionde!
Abbiamo stappato una bottiglia e brindato al Natale 2021 che sta arrivando, all’Anno nuovo, che possa essere portatore dell’unico vero dono di cui hanno bisogno queste famiglie: una sede. Un posto dove potersi organizzare in un’unica grande famiglia, per poter vivere più tranquilli, perché, penso lo sappiate voi che state leggendo: madri e padri di soggetti disabili non si possono permettere manco di morire.
L’appello
E allora, chiudo strillando un appello, accorato, a mani giunte: c’è qualcuno di buona volontà che ha un appartamento, uno stabile, una casetta abbandonata a Nocera Superiore (io che faccio walking ne vedo tante di proprietà affidate ai piccioni in questa città) da offrire in comodato d’uso alla Girandola? Su, forza! Assicuro al benefattore che si farà avanti lunga e buona vita. Le benedizioni degli angeli funzionano.