In libreria l’ultimo lavoro di Luciano Pignataro, il giornalista che ha innovato food & wine, ora svela i segreti dei centenari del Cilento
di Nello Ferrigno
È stato un antesignano e tra i tanti meriti ha quello di aver reso democratico il “mangiare bene”. È Luciano Pignataro, giornalista del Il Mattino, scrittore, blogger, figura di spicco nel panorama nazionale del settore “food e wine”.
È stato per diversi anni responsabile della redazione salernitana del più importante quotidiano del Meridione. In quegli anni riuscì a creare un gruppo di giornalisti appassionati dando importanza e ruolo alla provincia, al suo entroterra.
Era il 1993 quando Pignataro diede una svolta alla sua professione. Era il periodo di Tangentopoli e Luciano faceva giudiziaria, nel tribunale di Salerno quasi ci viveva. Dopo quell’esperienza il direttore lo convinse a trasferirsi a Napoli ed entrò nella redazione Economia. Iniziò a scrivere di agricoltura, dell’oro rosso (il pomodoro), di viticoltura creando curiosità ed interesse tra i lettori, non solo per gli aspetti economici di queste attività, ma aprendo uno squarcio di luce su migliaia di piccoli produttori, la schiena dritta di un territorio che cercava canali di sviluppo e di cui “nessuno si occupava”.
“C’è una prateria davanti a noi”, diceva ad alcuni suoi collaboratori spronandoli a trovare storie per raccontare il lavoro, il sudore, l’abnegazione, i sacrifici che si celano dietro un agricoltore o un piccolo produttore di vino. “Ad oggi – sottolinea Pignataro – il settore agroalimentare e della ristorazione è quello che ha messo in campo i più importanti investimenti, che ha creato occupazione, migliorato la vita di migliaia di persone, facendo conoscere prodotti agricoli e imprenditori destinati all’oblio”. Ad avvantaggiarsene anche il pubblico oggi certamente più informato su cosa mangia e beve. A dimostrarlo l’eccezionale successo di iniziative editoriali e televisive legate al cibo.
“Due principali motivi mi hanno spinto ad occuparmi di questo settore – spiega il giornalista – il primo è la colonizzazione che il Sud ha subìto pur avendo a disposizione tutte le peculiarità legate a prodotti di grande qualità, ingredienti della cucina moderna, la dieta mediterranea; il meccanismo virtuoso che si è creato con la Campania che ha un ruolo fondamentale”. Nel 1998 iniziò la sua prolifica produzione editoriale con il suo primo libro “Capri nella cucina del Quisisana”. Il suo ultimo lavoro è “Il metodo Cilento. I cinque segreti dei centenari” edito da Mondadori.
“Devo molto anche a mia moglie Annarita, docente all’università Federico II – racconta Pignataro – che mi invitò a guardare al web, al mondo on line, ad andare oltre per individuare nuovi orizzonti di crescita”. Nacque così, era il 2004, www.lucianopignataro.it.
Poi la pizza, “straordinaria rivoluzione economica e culturale”. Grazie al movimento a cui Pignataro ha dato forze e visibilità, oggi il settore è trainante. “Raccontando della pizza – sottolinea – abbiamo risolto i problemi di molti piccoli produttori dando loro uno sbocco economico, nello stesso tempo dato dignità ad un mestiere, quello del pizzaiolo”. Ma non è finita. La prateria è ancora vasta. Di lavoro ce n’è tanto ancora da fare. Proprio nei giorni scorso è uscito “50 Top Italy, le migliori pasticcerie e gelaterie da non perdere in Italia”.