Gli attivisti di Controcorrente nel film “Till the last drop” su Discovery sull’inquinamento di Solofrana e Sarno. Ieri prima a Varsavia
Il titolo del film prende spunto da uno slogan del gruppo di ambientalisti nocerini “Controcorrente”. Ma c’è anche un altro elemento che caratterizza quanto la loro azione e passione abbia coinvolto Ewa Ewart, la regista polacca che ha girato il film “Till the Last Drop” (Fino all’ultima goccia): le immagini dei fiumi Sarno e Solofrana scorrono per circa 25 minuti sul totale di 90, durata complessiva del lungometraggio. Ieri sera il film è stato presentato in prima mondiale a Varsavia.
Erano presenti anche Mario Orlando e Vincenzo Verde, rappresentanti dell’intera associazione e protagonisti della parte del film dedicata all’Italia. La prima proiezione italiana, secondo quanto auspicato dalla produzione del film, si dovrebbe tenere a Nocera Inferiore nelle prossime settimane, forse al Castello del Parco dove sono state girate delle immagini. L’opera è prodotta dalla Warner Bros Discovery che domenica 26 marzo la trasmetterà sulla propria piattaforma in prima visione Il documentario coinvolge sei nazioni, oltre la Polonia e l’Italia, anche Canada, Albania, Olanda e Svizzera. Per ognuna è raccontata la storia di un fiume simbolo, in positivo o in negativo, e l’impatto che ha sulla vita delle persone che vivono a contatto con esso.
“L’associazione Controcorrente per il Sarno che verrà – ha spiegato Orlando – ha collaborato per circa un anno alla realizzazione del docufilm internazionale raccontando le vicende del fiume Sarno e del torrente Solofrana, dalla sorgente alla foce, con un particolare focus sull’impatto che l’inquinamento ha sulla vita dei cittadini dell’Agro nocerino sarnese”. “Till the Last drop” affronta il rapporto tra persone e fiumi, costi globali e conseguenze che l’uomo, in nome del progresso, ha inferto ai fiumi.
“Conseguenze per la quali – ha sottolineato Verde – sta pagando l’attuale generazione. È un documentario sull’ecosistema dei fiumi la cui importanza per il nostro pianeta è analoga all’importanza del sistema sanguigno nel corpo umano”. Il film evidenzia la differenza tra uso e abuso fluviale. E lo racconta attraverso le persone legate ai fiumi: vita, quotidianità, impegno sociale di chi vive nei pressi di un disastro ambientale.
L’associazione “Controcorrente per il Sarno che verrà” è nata nel novembre del 2020. I giovani che ne fanno parte, in poco più di due anni, sono riusciti a portare all’attenzione, ora anche internazionale, la vicenda dell’inquinamento del bacino idrografico del Sarno. Il loro obiettivo “è salvare la nostra terra da una morte annunciata”. “Per questo – dicono in coro – continueremo le nostre attività, sui social, nelle scuole, nelle piazze, riempiremo ogni spazio, fisico e non, per riuscire a dar voce al dolore della nostra gente. Dedicheremo tutte le nostre energie alla sensibilizzazione, alla proposta costruttiva e all’incessante vigilanza sull’operato delle istituzioni. Fino a quando il nostro diritto sarà calpestato la battaglia continuerà. La nostra terra sta morendo ma noi giovani non ci siamo ancora arresi”.