La storia di Martina Pepe 17enne di Pagani che nonostante l’età si è lasciata affascinare dalla politica “la passione il filo conduttore”
La tessera di partito nel portafoglio ha stancato e, forse, anche il partito, il sermone del segretario e le riunioni serali. Basta avere un buon router ed ecco qua che la rivoluzione ha inizio e l’aggregazione diventa globale e trasversale. Guai a tirar fuori Evola o Gramsci così, in mezzo alla strada, se non si vuole essere investiti dal peggior insulto che un giovane possa sentirsi recapitare: vecchio, antico.
I ragazzi, oggi, ci tengono ad essere presi esattamente per quello che sono e non vogliono essere confusi con i tempi che furono. Hanno chiuso le sezioni e buttate via le chiavi, sono alle prese con la rielaborazione dei significati: connessione, comunità, impegno, sociale. Tranquilli, sono tutti termini che rimangono ancora ma mutano nella funzione, nella struttura; poi ce ne sono degli altri messi in soffitta, superati, vedasi lotta e, soprattutto, militanza.
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Questa è la storia di una ragazza innamorata della politica. Ha un carattere effervescente, testardo e un sorriso contagioso, Martina Pepe, studentessa di17 anni di Pagani, perfettamente in linea con il suo impegno per il bene pubblico.
“Seguo la politica da ben sei anni come attivista del M5S, condivido molte delle loro istanze. È la passione il filo conduttore che determina quell’azione che ogni giorno dovrebbe vederci protagonisti nelle scuole, nelle piazze, nelle università – spiega – l’agorà per me è simbolo di democrazia, perché è il luogo in cui si protesta per i propri diritti, il luogo in cui avere libertà di parola”.
Sfiducia verso la politica, disagio, incertezza, gerontocrazia, ricambio generazionale, sono questi i temi che oggi più che mai emergono quando si parla di giovani, lasciando spesso in ombra quanti partecipano e si spendono per la propria comunità. Martina tiene a soffermarsi sull’importanza della partecipazione attiva: “Ho sempre creduto che avere un pensiero critico sia sinonimo di maturità e riflessione. Il tema che, in politica e nella società, mi sta più a cuore è quello della legalità, una battaglia che ho iniziato e porterò sempre avanti, partendo soprattutto dalle scuole dove risiedono le nuove generazioni”.
Il suo sogno nel cassetto, racconta, è diventare magistrato. “Sogno una società pulita, dove i bambini e i giovani possano avere un futuro sicuro, dove si dia priorità al diritto allo studio, dove la libertà di parola sia sacrosanta e la politica sia credibile, portando avanti i valori di destra e sinistra, ma soprattutto dove la corruzione diventi una parola sconosciuta”. E allora, ispiriamoci alla giovanissima Martina per fare politica in maniera intelligente e fresca consapevoli di essere sempre avanti di un passo rispetto al passato. Solo in questo modo potremo diventare i politici di domani…. e perché no: anche di oggi.