Mario Tramice, con la maschera di Osimhen e il cuore tinto di azzurro, ha raccontato a “Il Mattino” la sua passione per il Napoli
di Nello Ferrigno
In pochi lo riconoscerebbero con la maschera di Osimhen sul volto. Ma bastano pochi secondi di attenzione per scorgere quegli occhi vispi e azzurri per capire che si tratta di Mario Tramice, molto noto a Nocera Inferiore per la sua attività professionale: da sempre, quando c’è da amplificare qualcosa per un comizio o un evento c’è lui. Così come al San Francesco dov’è il suo amplificatore a dare voce, ancora oggi, allo speaker dello stadio.
Questa mattina don Mario è sulle colonne de “Il Mattino” nelle pagine dedicate al Napoli, l’altra squadra del cuore. Il collega Francesco De Luca, prima della partita con l’Eintracht Francoforte, lo ha sorpreso all’esterno dello stadio Maradona. E si è fatto raccontare la sua storia, complici i figli Nino e Giampiero e i nipoti Gianluca, Mario e Beniamino.
Non è la prima volta che don Mario assiste ad una partita di Champions del Napoli. Addirittura nell’autunno del 2019 era a Liverpool dove all’Anfield Road apparve uno striscione che incuriosì tutti. “Amm purtato o nonno a Liverpool”, si leggeva, complici i nipoti che lo avevano convinto a salire sull’aereo.
Don Mario ha 93 anni ma è soltanto un dato anagrafico, di vitalità ne ha da vendere. Lo conosco da quando ero ragazzino abitando nel suo quartiere e condividendo con i figli Nino e Giampiero parte di quel pezzo di vita insieme anche ai miei fratelli Giuseppe e Alessandro (Federico). Passo veloce e sempre indaffarato, continua a “dare punti” a tante persone molto più giovani di lui.
Domenica scorsa, in occasione della partita tra Nocerina e Puteolana, era regolarmente al suo posto. Sulle gradinate della tribuna mi ha fermato e mi ha detto, “direttore, il giovanotto (ovviamente si riferiva a lui) è qui”, per dirigersi subito in cabina stampa per accendere gli altoparlanti del San Francesco. Del suo amore per la squadra azzurra, Osimhen, la Champions ed altri particolari vi rimando all’articolo di oggi su “Il Mattino”, sia cartaceo che on line.
La foto è de Il Mattino