L’allarme del governatore della Campania, “mancano i medici e i concorsi vanno deserti, molti pronto soccorso potrebbero chiudere”
“Non lo escludo”. Così il governatore Vincenzo De Luca ha risposto ai cronisti che ieri mattina lo hanno seguito nella sua visita a Nocera Inferiore per la prima pietra della rotatoria e dei parcheggi in via Atzori. Quel “non lo escludo” era riferito al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I che, insieme ad altri della regione, potrebbe se non chiuso, ridimensionato. La colpa è la carenza dei medici.
“A gennaio – ha detto De Luca – avremo una situazione di una difficoltà inimmaginabile e dovremo fare i conti con la chiusura di alcuni pronto soccorso, perché non ci sono i medici”. Per superare questa criticità De Luca auspica l’impiego degli specializzandi già dal primo anno, dopo che sono andati deserti cinque concorsi di reclutamento. “In Campania – ha spiegato – abbiamo fatto almeno cinque concorsi, ma per l’area dell’emergenza-urgenza non partecipano, e quando partecipano dopo 48 ore chiedono il trasferimento ad altre strutture ospedaliere”.
La proposta
Secondo il governatore bisogna prendere delle decisioni a livello nazionale. “La proposta che abbiamo fatto è di mettere negli ospedali a lavorare i giovani laureati già dal primo anno di specializzazione – ha continuato – non c’è nient’altro da fare, altrimenti dovremo ridurci come in qualche altra parte d’Italia dove si pagano i medici a partita Iva. Questo significa, in prospettiva, che noi distruggiamo la sanità pubblica, perché di questo passo i medici si trasferiranno in settori privati, dove guadagneranno il doppio”.
Altra nota dolente sono i ricoveri evitabili. Un ricovero su tre, infatti, è inappropriato. Ecco perché gli ospedali sono inefficienti e i pronto soccorso sono ingolfati, per l’impossibilità di trasferire in reparto i pazienti, costretti ad attese anche di 72 ore in barella.