Aumentano i ricoveri, oltre 6 mila i nuovi contagi con il tasso di positività al 13.6%. La Regione valuta l’ipotesi della didattica a distanza
di Gerardo Jr. Maccauro
I contagi crescono a dismisura. I dati forniti dall’ultimo report confermano il dilagare del Covid 19. Secondo l’ultimo bollettino diramato dall’Unità di crisi della Regione Campania sono 6.653 i nuovi casi di coronavirus, con l’indice del contagio al 13.6%. Crescono anche i ricoveri, sono 60 i posti letto occupati nelle terapie intensive su una disponibilità di 656. Nei reparti di degenza ordinaria sono 750 i ricoveri attuali, superata la soglia d’allerta che è del 15%. Purtroppo aumenta anche il numero dei decessi, 14 quelli riportati dal report regionale, di cui sette avvenuti nei giorni precedenti.
Con la circolazione del Covid soprattutto tra i giovanissimi, la politica s’interroga su come gestire il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie. “Prendere venti o trenta giorni di respiro consentirebbe di raffreddare il picco di contagio e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”. Queste le dichiarazioni del presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, in merito ad un possibile slittamento della riapertura delle scuole, attualmente prevista per il prossimo 10 gennaio.
La maggiore contagiosità della variante Omicron, il brusco aumento dei contagi tra i giovanissimi e l’inevitabile rallentamento della campagna vaccinale nei giorni festivi, non rassicurano la Regione che, nonostante la posizione chiara del governo che non intende penalizzare ulteriormente gli studenti obbligandoli a seguire nuovamente le lezioni da casa, valuta la chiusura di tutte le scuole o, almeno, di quelle elementari. L’assessore regionale Lucia Fortini, sui suoi canali social, ha fornito dati ben precisi sulla situazione del contagio tra i più giovani: lieve calo tra gli studenti delle scuole medie (2186), netto aumento tra quelli delle scuole elementari e superiori (3927 e 3901).
Il presidente De Luca boccia così l’ipotesi di limitare la frequenza scolastica ai soli alunni non vaccinati, definendola “discriminatoria e ingestibile”, favorendo al contrario misure equilibrate ed auspicando, ovviamente, di poter riaprire le scuole in presenza quando prima. Ogni eventuale decisione verrà presa prima dell’Epifania: da oggi, e per i prossimi giorni, sono previste numerose riunioni dell’Unità di Crisi per stilare un provvedimento efficiente ma, contemporaneamente, nei limiti delle possibilità concesse dal governo nazionale.