Alla scoperta dei segreti della chiesa di San Bartolomeo a Pietraccetta. Pochi resti che testimoniano la bellezza dello sfortunato tempio
Camminando sul marciapiede dell’oratorio San Domenico Savio di Nocera Inferiore, girando a sinistra, per via Tito Lucrezio Caro, proprio di fronte la strada che si biforca per Piedimonte e per la via del Parco, ci si imbatte in un vecchio e arrugginito cancello che dava accesso a un’officina. Il varco è chiuso. Sbirciando dal buco dove si avvolge la catena è possibile osservare quello che resta della vecchia chiesa di San Bartolomeo. Quello che adesso è uno spazio in rovina, nel 1603 era una bella chiesa, costruita nelle terre del facoltoso Pietro di Accetto, che darà poi il nome all’intero quartiere Pietraccetta.
La parrocchia vantava ben quattro altari, il più grande dei quali era dedicato all’Apostolo e adornato da una bella pala raffigurante la Madonna della Sanità tra i santi Bartolomeo e Carlo Borromeo attribuita a Luigi Rodriguez. Gli altri altari erano dedicati rispettivamente a San Liborio, San Nicola e, l’ultimo, ai santi Sebastiano e Leonardo. Dopo appena un’ottantina di anni la chiesa crollò e fu ricostruita. Ma già nel 1716 dovette essere restaurata.
Fu poi abbandonata del tutto nel 1812, quando la parrocchia fu trasferita a pochi metri di distanza, dov’è tuttora, vicino al convento degli Olivetani. Qui vi era la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, diventata San Bartolomeo Apostolo. L’antica chiesa, oggi diroccata, fu abbandonata finendo nell’oblio. Il terreno, e quello che restava del tempio, fu venduto. Anche l’officina, che ne prese il posto, ora sembra anch’essa lasciata al declino del tempo.
Marisa Croce