A Cava de’ Tirreni la scuola ha celebrato l’8 marzo ricordando i sacrifici e le difficoltà delle donne ucraine in balia della guerra
La Giornata internazionale dei diritti della donna doveva essere incentrata sulla rivendicazione delle pari opportunità. Una data per dire fermamente, ancora una volta, basta alla violenza di genere. Ma gli orrendi fatti di cronaca degli ultimi giorni, portano lo sguardo oltre i nostri confini. L’8 marzo, celebrato ieri, è stato dedicato alle donne ucraine costrette a lasciare le proprie case, mettendosi in cammino da sole o con i propri figli per raggiungere i confini per sfuggire da un’ingiusta guerra. Un pensiero anche a quelle donne che hanno invece deciso di rimanere in patria e di sostenere la resistenza, raccogliendo medicinali per i feriti o confezionare armi di difesa.
E’ così che l’istituto superiore Della Corte Vanvitelli di Cava de’ Tirreni ha voluto celebrare l’8 marzo. Un momento di riflessione e dialogo tra alunni, docenti e istituzioni locali sulla figura della donna in tempo di guerra. All’iniziativa hanno partecipato, attraverso la radio scolastica “Irradio”, anche gli alunni dell’istituto Gaetano Filangieri. A dare una viva testimonianza dello scenario di guerra di questi giorni, una mamma di un’alunna di origini ucraine. “Il nostro Paese non sta attaccando nessuno, ma si difende dall’invasione russa” ha detto con commozione la donna che ha voluto raccontare il contenuto di una lettera ricevuta da una sua amica ucraina che sta vivendo l’orrore della guerra. “Abbiamo paura e speriamo che questa guerra cessi il prima possibile – racconta la donna – vogliamo tornare a vivere in libertà”.
Un momento di condivisione promosso dal dirigente scolastico del Della Corte Vanvitelli Franca Masi e ha visto coinvolgere la professoressa Giusy Del Prete e l’assessore all’Istruzione del comune metelliano Lorena Iuliano che si è detta pronta “ad accogliere i ragazzi ucraini che fuggono dalla guerra e garantire loro il diritto allo studio”.